Fermo restando la piena legittimità degli accertamenti fiscali, ci sono delle situazioni che vedono il Fisco non potere avere alcuna pretesa sui contribuenti.
Accertamenti fiscali, delle procedure legittime che l’Agenzia delle Entrate si riserva di mettere in pratica qualora ci sia qualche cosa che l’Ente ritiene essere sospetto. Il Redditometro ad esempio può fare si che avvengano questi controlli.
Ma gli accertamenti fiscali possono essere contestati in un caso, con anche l’eventualità di vedere annullate le eventuali sanzioni subite da parte del Fisco. Ad affermare questo è una sentenza emessa dalla Corte di Cassazione a Lecce, nel settembre del 2018.
La motivazione di ciò era da ricercare in una “mancanza di preventivo contradditorio”, cosa che ha reso gli accertamenti fiscali subiti dal soggetto che aveva presentato ricorso privi di validità. In pratica l’Agenzia delle Entrate aveva agito in maniera unilaterale, senza interpellare il soggetto che la stessa riteneva moroso.
Potrebbe interessarti anche: Rimborsi partite IVA, prorogata la domanda: chi può presentarla
Una cosa che la Corte di Cassazione ha dichiarato non valida, stabilendo che due accertamenti fiscali con relative multe (rispettivamente da 100mila euro di arretrati più 112mila euro di sanzione e da 70mila euro più altre multe pure in questo caso, n.d.r.) non potevano essere dichiarate legali visto che la persona imputata non aveva ricevuto una convocazione per esporre le proprie ragioni.
Potrebbe interessarti anche: Cessione del credito, brutta sorpresa per i furbi che sfruttavano i bonus
Si trattava di una donna, che ha poi inoltrato ricorso vincendolo per l’appunto in Cassazione. Si è poi scoperto che questa persona si era rivolta ad una commercialista, la quale aveva dichiarato il falso all’interno della dichiarazione dei redditi della propria assistita. Cosa che faceva di quest’ultima parte lesa e totalmente ignara alla vicenda.
Potrebbe interessarti anche: Aumento dei prezzi, quali sono gli alimenti che costano di più
Il fatto che l’Agenzia delle Entrate abbia agito in maniera così netta, senza pensare di dare adito ad una conciliazione, ha evitato di potere ascoltare la versione della donna e di potere così procedere con un accertamento più approfondito in merito a quanto di spiacevole accaduto.