Ci sono diversi modi per togliere l’amaro dal radicchio e non permettere che annerisca. Vediamo di che cosa si tratta.
Il radicchio è un tipo di cicoria che in Italia è molto diffuso. Viene coltivato come ortaggio ed è presente in quasi tutte le insalate. Dona colore dal momento che è rosso con punte più chiare o più scure e bianco. Il famoso radicchio rosso di Treviso, poi, porta il marchio IGP.
È molto diffuso nelle cucine italiane anche per la sua versatilità. Si può mangiare crudo, si può fare anche cotto. L’insalata è già stata nominata, si può aggiungere ad un risotto, si può grigliare, c’è chi lo usa per fare una bella tisana calda alla sera oppure sulla pizza.
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Fa anche molto bene alla salute. È ricco di antiossidanti, protegge dalle malattie cardiovascolari ed è un valido e prezioso aiuto per combattere l’insonnia. Tuttavia, il suo sapore è molto amaro e annerisce con l’aria. Vediamo allora qualche suggerimento per togliere l’amaro ed evitare che annerisca.
Come tutte le verdure a contatto con l’aria anche il radicchio inizia ad ossidarsi e iniziano a formarsi quelle fastidiose macchie nere. Per evitarlo bisogna sbollentarlo e aggiungere un po’ di aceto o friggerlo un po’ prima di fare la ricetta che abbiamo intenzione di seguire.
Se invece il nostro obiettivo è quello di togliere l’amaro e gustarlo crudo si può fare così. Dovete pulirlo per bene e togliere le parti rovinate. Poi dovete immergerlo in una ciotola con acqua fredda e aceto (qualche goccia) per circa un’ora. Oppure un altro modo molto efficace è questo: metterlo con il ghiaccio su uno scolapasta in modo che il liquido scorra via o aggiungere il sale grosso.
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Se volete farlo cotto ma volete togliere l’amaro lo stesso allora il procedimento è un po’ diverso. Ci sono due modi: o sfumate le foglie con della birra chiara durante la ricetta, oppure immergete le foglie per qualche secondo in olio bollente e poi, quando fredde, mettere un po’ di sale e aceto.