È in programma l’introduzione di nuovi parametri qualitativi e di variazioni per quello che riguarda il versamento della tassa sui rifiuti, quando avverrà.
Tassa sui rifiuti, sono in arrivo delle novità a partire da marzo 2022, secondo quanto ci fa sapere l’Arera. si tratta della Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, la quale ha reso noto che i Comuni italiani dovranno seguire delle nuove linee guida in materia di gestione e smaltimento della spazzatura.
La tassa sui rifiuti (la Tari, n.d.r.) comporterà anche delle novità per quanto riguarda le modalità da rispettare per il pagamento.
In particolare fanno il loro ingresso delle nuove soluzioni rateali concepite appositamente per gravare il meno possibile sul patrimonio di famiglia dei contribuenti.
Tra le novità che interesseranno la tassa sui rifiuti ci sarà l’introduzione di quattro livelli ben specifici, ognuno caratterizzato dalla presenza di parametri ben specifici. Si va da quello minimo a quello avanzato, inframezzati dagli intermedi di secondo e di terzo livello.
In caso di mancanze da parte dei servizi locali, questa nuova organizzazione in merito alla gestione dei rifiuti darà adito anche alla possibilità di portare a dei risarcimenti agli utenti. Il nuovo corso è segnato per il 1° gennaio 2023, data dalla quale partirà il nuovo corso.
Uno degli obiettivi da centrare consiste nel dare maggiore voce ai cittadini, con l’implementazione di un punto raccolta dei reclami e con uno snellimento delle modalità di pagamento delle rate che vanno a costituire la tassa sui rifiuti. Contestualmente c’è anche l’intenzione di voler portare ad una raccolta su domanda, ove possibile.
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Ma dovranno raggiungere uno standard qualitativo elevato anche la regolarità della raccolta rifiuti, la qualità e la sicurezza. Per quanto concerne i pagamenti, ciascun Comune deve adeguarsi a fornire un versamento a rate supplementare per quelle rate che hanno un importo minimo di cento euro.
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Oppure che oltrepassi il 30% di quello che è il valore medio calcolato nell’ultimo biennio per chi percepisce il bonus sociale disagio economico per le tre principali utenze.
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E per quei cittadini che versano in una condizione di precariato riconosciuto. Infine, anche riguardo ad eventuali disguidi e non conformità sulle rate, in caso di versamenti errati delle rate la vicenda va chiarita entro 120 giorni.