L’importanza del metabolismo nel piano alimentare: gli studi sottolineano ancora una volta l’importanza di avere una dieta su misura
Quanto spesso sentiamo dire la frase “sto facendo la dieta di…” dove al di potete sostituire il nome che volete, mia zia, mia madre, l’amico dell’amica, la star vippona con un fisico da urlo. In queste diete pescate a strascico a destra e manca, ci affatichiamo, in questi schemi non per noi costringiamo il nostro corpo.
Cosa può succedere? Nelle migliori ipotesi, dimagriamo male, smettiamo la dieta e ringrassiamo. Amici come prima, non si è fatto male nessuno. Altre volte possiamo crearci importanti scompensi, magari affamandoci per lunghi periodi. Seguire un regime specifico è già di per sè una scelta delicata, e come non compreresti un vestito che ti stringe ovunque, così non dovresti seguire una dieta che non ti è stata cucita addosso.
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L’importanza del metabolismo nel piano alimentare
Facciamo un esempio, scegliendo uno dei parametri più importanti del piano alimentare. Il glucosio, ossia il livello di zucchero che abbiamo nel sangue.
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Il picco di zuccheri è ovviamente dopo i pasti, nelle due o tre ore successive a quando finiamo di mangiare. Passato questo periodo, le cose rientrano nella normalità. Alcuni catabolismi invece abbattono lo zucchero in modo eccessivo, portando il livello di zuccheri non alla normalità ma molto al di sotto della soglia accettabile. E’ ovvio che queste persone avranno bisogno di una dieta diversa, se non vogliono essere affamati già nella seconda metà del pomeriggio.
Pensiamo invece al caso di alcune patologie: una persona diabetica non può seguire la dieta di una persona come quella appena descritta, una persona che soffre di stomaco non potrà mangiare formaggi, una persona vorrà reintegrare il ferro, una ingrassare, l’altra dimagrire.
