Per quale motivo stiamo assistendo ad un aumento dei prezzi in diversi settori fondamentali, e quanto brutta è la situazione per le nostre tasche.
Aumento dei prezzi, la problematica ha riguardato già da diverse settimane alcuni ambiti che regolano la nostra vita quotidiana. È il caso della benzina e degli altri carburanti, delle bollette dell’energia elettrica e del gas ed anche di diversi beni alimentari di prima necessità.
Il grano ed i suoi derivati, i latticini e molto altro hanno subito un aumento di prezzi tale da alterare il consueto equilibrio tra domanda ed offerta. Questo si riflette in maniera diretta sui costi per reperire e per lavorare le materie di interesse, ed alla fine a rimetterci sono i consumatori, che devono subire dei rincari a volte anche estremamente sostanziosi.
Le cause alla base di tutto ciò sono diverse. Anche qui influiscono l’aumento dei prezzi di corrente e gas, che comportano costi produttivi maggiori per le aziende. Ma anche acquistare i generi primari viene a costare di più, a causa di incendi, carestie e siccità imprevisti, che hanno ridotto la quantità di raccolto a livello mondiale.
Aumento dei prezzi, tante piccole spese quotidiane che alla fine pesano
In Italia l’aumento dei prezzi non ha risparmiato neppure il pane, che da diverse parti del Nord Italia arriva addirittura a costare 6,60 euro al chilo, quando di solito sarebbero bastati un euro o poco più per un pezzo.
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Una situazione del genere non si vedeva dal 2008, ovvero dai tempi della crisi economica di allora. Mentre gli aumenti del pane non si facevano vivi da almeno cinque anni. Gli aumenti riguardano pure altri prodotti, ed è chiaro che il 10, 20 o 30 centesimi in più di là speso ogni giorno si somma a quest’altro ed a quell’altro. Per un esborso annuale che alla fine risulta avere un certo peso sulle nostre tasche.
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Anche la colazione al bar, a partire dai classici cornetto e cappuccino di base, ha subito un rincaro che, di giorno in giorno, porterà a dovere subire un esborso di rilievo.
