Muffa, e se la ingerisci? quali rischi corriamo davvero se ci capita di ingerire delle muffe che spuntano sugli alimenti mal conservati
La muffa appartiene al regno dei funghi, sono eucariote ed eterotrofe. Si riproducono per mezzo di spore: questo vuol dire che i cibi non la producono in maniera autonoma, ma sorge invece dall’esterno. La muffa si sviluppa quando le spore vengono trasportare da agenti esterni, come vento e insetti, e trovano nel cibo le condizioni ideali per germogliare. Quelle che abbiamo definito condizioni ideali prevedono una temperatura attorno ai 15 centigradi e un tasso di umidità molto alta.
A questo punto, la muffa germoglia nelle ife: da qui nasce il cosiddetto aspetto di lanuggine e verdastro che macchia i nostri alimenti.
Ti potrebbe interessare anche->Olio per capelli, per una chioma setosa e bellissima
Le muffe possono avere degli effetti tossici e patologici sull’uomo. Potrebbero innescare delle reazioni del sistema immunitarie e alle volte scatenare delle vere e proprie malattie. Ma questo si verifica anche per le muffe che infestano il cibo, davvero possono farci così male? esploriamo la questione.
Ti potrebbe interessare anche->Caffè: falsi miti e come conservarlo nel modo giusto
Ovviamente una piccola quantità di muffa ingerita per sbaglio non creerà certo grandi danni. Tutto dipende anche di chi stiamo parlando: un soggetto forte, con un buon sistema immunitario, difficilmente svilupperà segni di avvelenamento. Prestino più attenzione i soggetti allergici o deboli.
Inoltre, gli alimenti molli- come la frutta- non devono essere consumati quando riscontriamo la presenza di spore. Neanche eliminando la parte “contagiata.”. Via libera invece per gli alimenti più solidi: basterà togliere la parte incriminata. Completiamo la rassegna, ricordando che ci sono alimenti appositi che vengono maturati con la muffa alimentare, come alcuni tipi di formaggi, rinomati anche all’estero.