I calcoli renali sono un disturbo molto comune e hanno precisi sintomi. Vediamo anche come si arriva alla diagnosi e i vari trattamenti.
I calcoli renali sono aggregazioni di sali minerali, composti organici e altre sostanze delle urine che vanno a formare come dei sassolini. Si chiamano calcoli perchè il nome deriva dal latino calculus che vuol dire, appunto, sassolino. Quando si formano ci sono due possibilità: o vengono espulsi con l’urina, oppure possono continuare a crescere andando a occupare tutto lo spazio in cui si trovano e a compromettere la funzionalità del rene.
Questo disturbo è molto diffuso nel mondo occidentale e, in particolare, in Italia dove vengono diagnosticati circa 100.000 nuovi casi ogni anno. Pensate che l’età in cui si verifica maggiormente la patologia è quella compresa tra 30 e 50 anni. Sembra che, sempre in Italia, colpisca il 5% delle donne e il 10% degli uomini.
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Diciamo subito che le cause possono essere individuate nella storia familiare, quindi nella predisposizione genetica, nella dieta non equilibrata e nel fatto che non si assumono abbastanza liquidi. Vediamo, però, qui di seguito, dopo queste prime informazioni sull’argomento, quali sono i sintomi, come arrivare alla diagnosi e i trattamenti possibili.
Sicuramente sarete convinti del fatto che se ci sono dei calcoli è scontato che avvenga una colica renale. Non è così. Infatti, non tutti i calcoli sono ostruenti o si muovono. Quindi il dolore viene percepito soltanto quando il calcolo in questione è andato ad ostruire una parte del rene oppure nel canale che collega il rene alla vescica.
A volte i sintomi si fermano a bruciore e sensazione di dover urinare spesso. Altre volte, se si è in presenza di una colica, può esserci un dolore forte, improvviso e acuto che si propaga sul fianco, poi smette, poi riprende molto forte andando nella parte anteriore e scendendo verso l’inguine. Altri sintomi possono essere la nausea e il vomito, oppure l’urina torbida e maleodorante con presenza di sangue.
Quello che si può fare per arrivare ad una diagnosi certa, dopo essere andati dal medico o aver chiamato i soccorsi, è fare una TAC, ma il primo passaggio consiste sempre nella radiografia e nell’ecografia addominale. Inoltre, possono essere richiesti anche esami delle urine ed ecografia al rene.
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I trattamenti sono diversi e dipendono dal caso singolo di ogni persona. Si interviene chirurgicamente se i calcoli sono grandi, praticando dei fori e accedendo al rene con tecniche non invasive come lo erano qualche anno fa. Si possono sciogliere i sassolini più piccoli con il laser oppure con l’assunzione di farmaci.