Il cancro allo stomaco è uno di quelli più diffusi, ci sono dei sintomi precisi, dei fattori di rischio e anche dei modi per prevenirlo.
Il cancro allo stomaco è il quarto nella classifica delle malattie mortali. Inoltre, è il sesto tipo di tumore più diffuso al mondo. Negli ultimi anni i dati hanno evidenziato che in Italia ogni anno vengono diagnosticati 6.100 tumori allo stomaco nelle donne e 8.400 negli uomini.
I dati sono in miglioramento perchè ci sono, molto chiari, dei fattori di rischio sui quali si è posta l’attenzione. Tuttavia, questa malattia rientra in quelle malattie subdole che all’inizio, anche se ben presenti, non si fanno sentire. Sono i cosiddetti “killer silenziosi”. Quando ci si accorge di loro attraverso qualche disturbo è troppo tardi e potrebbero esserci giù diffuse in altre parti dell’organismo.
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Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza qui di seguito su quali potrebbero essere i fattori di rischio in modo da poterlo prevenire. Inoltre, cercheremo di capire quali sono i sintomi che devono essere campanelli di allarme per fare subito degli accertamenti medici.
Non è così semplice individuare i fattori di rischio di una malattia così imprevedibile e silenziosa, ma alcune ricerche condotte fino ad oggi hanno ne hanno decretato alcuni. Questi sono:
Per quanto riguarda i sintomi, che possono essere diversi da persona a persona, possono essere i seguenti:
Se avvertite qualche sintomo del genere è necessario rivolgersi immediatamente al vostro medico curante. Non bisogna fare autodiagnosi o farsi prendere dal panico. Il vostro medico vi indicherà gli accertamenti da fare e il trattamento adeguato alla vostra situazione. Nel caso che si tratti di cancro allo stomaco, ci sono diverse possibilità.
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Dopo una valutazione della posizione del cancro, l’età e le condizioni di salute generali della persona si possono valutare una serie di elementi. Trattare la malattia con farmaci, con radioterapia, chemioterapia oppure un intervento chirurgico. Si possono anche valutare combinazioni di questi trattamenti ma tutto dipende dagli specialisti e dal vostro caso in particolare.