Un recente studio italiano ha constatato che il farmaco desametasone, assunto in gravidanza, potrebbe essere deleterio per il feto. Vediamo perché.
Azienda ospedaliero universitaria Pisana, ha condotto lo studio che ha scoperto che il farmaco desametasone, preso tipicamente in gravidanza, può essere deleterio per la gestazione del feto. Infatti, questo farmaco, potrebbe ridurre l’entrata dell’ormone tiroideo nel sistema nervoso centrale del feto, con conseguenze dannose per il suo sviluppo.
Il desametasone è un farmaco corticosteroide molto comune in gravidanza che serve a promuovere la maturazione dei polmoni del feto in caso avvenga un parto prematuro. Tuttavia, i ricercatori dell’azienda ospedaliero universitaria Pisana, a seguito dei risultati, hanno consigliato di ridurre al minimo il consumo di questo farmaco per la salute del bambino.
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Il desametasone potrebbe essere dannoso in gravidanza: lo studio
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of endocrinological investigation dal gruppo di ricerca di Endocrinologia 1. Nel corso della ricerca, il farmaco preso in esame, ha mostrato al telescopio la facoltà di diminuire in modo significativo la ricezione dell’ormone tiroideo all’interno delle cellule che lo trasportano. Queste cellule sono chiamate Mct8 e sono molto importanti, perché vengono associate al difetto genetico della sindrome di Allan-Herndon-Dudley (AHDS). L’AHDS è una malattia rara da disabilità intellettiva dovuta all’ipotiroidismo, la quale porta ad un grave ritardo psicomotorio.
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Si è osservato quindi che il farmaco può diminuire l’entrata dell’ormone della tiroide nel sistema nervoso centrale. Cosa invece che non accade con altri farmaci cortisonici come l’idrocortisone, il prednisone per esempio. L’effetto del farmaco può quindi avere implicazioni gravi durante la gravidanza visto che l’ormone della tiroide è importante per lo sviluppo del feto. Esso serve infatti per il suo sviluppo cerebrale. Diversi studi, hanno dimostrato che l’effetto negativo del desametasone sul sistema nervoso centrale è dovuto alla sua capacità di alterare la ricezione del glucosio. Tuttavia lo studio italiano ha introdotto la novità che potrebbe essere proprio la riduzione dell’entrata dell’ormone tiroideo la risposta. Perciò si consiglia di fare attenzione ad assumere questo farmaco.