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Cervello: ecco come prende le decisioni secondo un nuovo studio

Pubblicato da
Nadia Fusetti

Il nostro cervello come prende le decisioni? Questo è stato l’argomento del nuovo e recente studio americano. Vediamo i dettagli.

Cervello (da Pixabay)

Quando dobbiamo prendere una decisione tutti noi sappiamo che a lavorare è soprattutto il cervello. Pensieri, valutazioni, scenari possibili, tutto è scandagliato e analizzato dalle infinite operazioni che l’organo è in grado di fare. Tuttavia, all’essere umano non bastano le cose semplici e per sua natura deve necessariamente scavare più a fondo.

La conoscenza è una aspetto molto importante della società. Gli studi che continuano ad essere fatti sulle varie parti del corpo possono aprire nuove scoperte, individuare nuovi meccanismi e sostanze, soprattutto grazie alle nuove tecnologie. Ecco perchè la ricerca e i vari esperimenti non devono mai fermarsi.

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Uno studio americano si è concentrato, ad esempio, su quella parte del nostro cervello che prende le decisioni, o meglio, fa le scelte. Vediamo qui di seguito gli elementi e le conclusioni dei ricercatori.

Cervello: come prende le decisioni? I dettagli del nuovo studio americano

Cervello e punti di domanda (Pixabay)

I ricercatori dell’Università della California si sono concentrati sulla parte del cervello che usiamo per fare una scelta tra diverse opzioni a noi disponibili. Questa è la corteccia retrospeniale, chiamata RSC nel linguaggio scientifico.

Questa parte è situata posteriormente, la sua funzione non è stata ben compresa dagli studiosi nel tempo, ma la sua posizione dava già alcune informazioni di base. Infatti, si trova tra il campo visivo e il sistema spaziale/memoria dell’ippocampo. Quindi, sicuramente è un’area che coinvolge la percezione e poi la memoria. Infatti, sembra proprio che le nostre scelte, le nostre decisioni, quello che ci piace e che non ci piace sono tutte immagazzinate proprio lì.

Lo studio è stato pubblicato su Neuron Journal e ha avuto la supervisione di Ryoma Hattori e Takaki Homiyama. Hattori si è basato sugli esperimenti condotti sui topi (che hanno una RSC più grande e posizionata verso la superficie del cervello) e ha dichiarato che quella parte specifica agisce come un dizionario permanente di informazioni di scelta.

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Ultimamente questi studi sono accompagnati dal tipo di alimentazione che può far bene o danneggiare il nostro cervello. Saltare la colazione, ad esempio, non è una buona scelta, così come sarebbe molto meglio aggiungere il più possibile alimenti vegetali alla propria dieta.

Nadia Fusetti