Pesce fresco, come sceglierlo bene al bancone per evitare inganni e portare in tavola solo prodotti freschi e di qualità per noi
Siamo al bancone a comprare del pesce per la cena di stasera, lo guardiamo in maniera perplessa, passando gli occhi da una parte all’altra, senza capire se sia meglio quello o quell’altro esemplare. Ci affidiamo spesso al personale predetto: e non si chiede mai all’oste se il vino è buono, potrebbe essere sincero come potrebbe non esserlo.
Capire se il pesce che stiamo comprando è fresco o no infondo non è neanche così difficile: sarebbe un peccato quindi prendere delle fregature per qualcosa di così piccolo. Vediamo quindi alcune regole che dovete tenere in mente quando scegliete il pesce.
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Pesce fresco, le regole per sceglierlo bene al bancone
Per prima cosa vi conviene notare lo stato del bancone: notate la disposizione del pesce; questo dovrebbe essere sempre separato dai molluschi, che dovrebbero avere uno spazio a parte. Anche il ghiaccio: non dovrebbe mai esserci dell’acqua di fusione, ma il ghiaccio dovrebbe essere frequentemente rinnovato.
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Sentite il sentore nell’aria: il pesce fresco non dovrebbe mai puzzare. Se percepite cattivo odore, è probabile che il pesce sia di qualche giorno. Ora possiamo passare all’aspetto del pesce stesso: partiamo dagli occhi. Gli occhi dovrebbero essere non infossati, con la pupilla ben visibile e non velata. Le squame dovrebbero essere rifulgenti e dovrebbero apparire compatte ed unite. Se avete possibilità di toccare l’esemplare, magari dopo averlo acquistato, dovete constatare l’elasticità della pelle stesse: se questa si presenta abbastanza flessibile ed elastica, allora con buone probabilità il pesce è fresco.
