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Legge della pipì: perché seguire la regola dei 21 secondi

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Redazione Inran

La “legge della pipì” è una teoria che nel 2015 ha ottenuto un riconoscimento satirico ma che tratta un problema da non prendere sotto gamba (o forse sì).

Bisogno di andare in bagno (Pixabay)

Il premio Ig Nobel, conosciuto anche come premio Ignobel, è un riconoscimento satirico che viene assegnato annualmente a dieci ricercatori autori di ricerche “strane, divertenti, e perfino assurde”, quel genere di lavori che “prima fanno ridere e poi danno da pensare”.

Lo scopo di questo premio è infatti quello di stimolare l’interesse del pubblico nei confronti della scienza, tecnologia e medicina. Nel 2015 il premio è andato per l’appunto a un gruppo di ricerca della Georgia Tech, il quale ha indagato quanto tempo impiega una persona in buone condizioni a svuotare la vescica. 

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Cosa dice la “legge della pipì”

Putto (Pixabay)

Lo studio realizzato dai ricercatori della Georgia Tech può sembrare banale e invece non è da sottovalutare. Negli ultimi anni, infatti, sempre più urologi hanno trattato l’argomento, invitando le persone a monitorare quanto tempo fosse necessario loro per svuotare la vescica.

Anche gli animali compiono questa azione che risulta essere indipendente rispetto al peso. La correlazione che esiste è infatti tra la massa corporea e l’influenza che essa esercita sulla vescica. C’è però da considerare un’altra questione: la forza di gravità. Indicativamente, secondo “la legge della pipì”, tutti gli animali che pesano più di 3 kg impiegano circa 21 secondi per svuotare la propria vescica. Quelli più piccoli, invece, ci impiegano molto meno, a volte anche una frazione di secondo.

Questa legge non è però campata per aria; è stata infatti convalidata da più esperti. Ecco perché la si può tenere a mente per controllare il proprio stato di salute. Se vediamo che ci impieghiamo molto meno o molto di più rispetto ai canonici 21 secondi rilevati significa che tendiamo a trattenere la pipì troppo a lungo oppure non lo facciamo abbastanza.

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Ovviamente non c’è motivo di preoccuparsi se ciò accade. Nella nostra vita quotidiana ci capiterà spesso di trattenere la pipì. Se poi gli uomini ci impiegano più tempo potrebbero avere problemi alla prostata, molto comuni dopo una certa età. Al contrario, invece, metterci poco tempo o fare la pipì troppo spesso potrebbe essere un sintomo della “vescica iperattiva”, una condizione urologica che è meglio indagare rivolgendosi a uno specialista. (Serena Ponso)

Redazione Inran