Il 2022 avrebbe dovuto aprirsi con delle sanzioni per chi accetta solamente pagamenti in contanti. Invece ogni cosa viene spostata polemicamente a tra un anno.
I pagamenti in contanti avrebbero dovuto conoscere delle forti limitazioni a partire dal 1° gennaio 2022. Era prevista infatti l’introduzione dell’obbligo di completare le operazioni finanziarie di importo superiore ai 999 euro esclusivamente con modalità di pagamento tracciabili. Come ad esempio carte di credito o di debito, bonifici postali o bancari e simili.
Tutto questo dovrebbe servire ad arginare i pagamenti in contanti in nero e l’evasione fiscale. Però tutto quanto ha subito un rinvio al 2023. Si prevedeva anche una serie di multe per i commercianti, gli imprenditori e quanti altri si rifiutino di ricevere pagamenti col pos.
Le multe ci saranno per chi pretenderà solo pagamenti in contanti, ma solo a partire dall’anno prossimo. Questo rinvio non è piaciuto ai sindacati ed alle associazioni dei consumatori. La UIL se la prende apertamente con il Governo, additandolo di non essere troppo serio nel condurre la lotta all’evasione fiscale.
Le regole concepite e che avrebbero dovuto entrare in vigore adesso prevedono multe direttamente proporzionali all’importo dovuto dai clienti per tutti gli esercenti che negano a quest’ultimi di pagare col Pos. Che rappresenta un metodo di transizione sicuro e tracciabile.
Le multe in effetti già ci sono, ma come detto, entreranno in vigore solamente tra un anno. Si partirà da una sanzione minima di 30 euro salendo poi man mano del 4% dell’importo rifiutato al Pos e preteso solo in contanti.
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Però ci sono in tanti che si chiedono per quale motivo ora ci sia stato questo rinvio, dal momento che nulla sembrava presagire a questo posticipo. Inoltre si parla da quasi dieci anni di una introduzione di tali provvedimenti ed i tempo sembravano veramente maturi affinché si potesse finalmente assistere all’introduzione di sanzioni per chi fa il furbo.
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Ricordiamo che anche dal tabaccaio si può pagare tranquillamente con il Pos, nonostante molte volte il gestore interessato affermi il contrario. Se un tabaccaio sostiene che non sia possibile pagare con carta lo fa solo perché tale metodo di versamento gli garantisce una entrata minore rispetto ai contanti.