Una stanchezza cronica è una stanchezza dell’animo: ecco perché non dovresti accettare di essere sempre stanco e vulnerabile
Con i ritmi che la struttura sociale odierna ci costringe ad avere essere stanchi non solo è normale ma anche fisiologico; è normale che dopo una sveglia alle sette, otto ore di ufficio, le corse per le commissioni varie, le scadenze giornaliere si arriva a sera completamente prosciugati. E allora si dorme e passa tutto: e se non passa? ogni tanto possiamo anche ammettere di riposare male, capita, ma non se la nostra stanchezza sembra allungarsi a trattenere i giorni in maniera perpetua. Se la frase che più spesso ripetete quando vi chiedono come state è “sono stanco”, allora dovreste fermarvi un attimo: la stanchezza cronica non può essere normale. Allora fermatevi un attimo a riflettere.
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Una stanchezza che dunque non passa non è più una stanchezza che ha la sua causa prima nel corpo ma nella sfera emotiva e spirituale. E’ ovvio che questa abbia chiare sintomatiche anche a livello fisico ma la causa si sposta su di un altro piano. I principali campanelli d’allarme sono:
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Tutte queste incidenze potrebbero davvero starti dicendo che sei emotivamente prosciugato; chiediti queste cose: mi è successo qualcosa ultimamente che può avermi fatto del male, anche se non me ne rendo conto? Non sono felice con la vita che sto vivendo\ con il lavoro che faccio\ con le cose che studio? Sto reprimendo qualche emozione, o sto lasciando inespresso qualche desiderio? Il fatto che venga riservata poca cura dallo stato alla salute emotiva, non vuol dire che non conti. Quando ti senti in questo modo, ritaglia del tempo per te, un tempo vuoto. Allontana i pensieri e trova il tuo personale modo di ricaricarti: dormendo, stando a contatto con la natura, uscendo con gli amici. Rifletti e medita su di te, cerca di risponderti.