Al forno, bollito, arrosto, in padella, qual è il metodo più sano per cucinare il pollo? Ecco cosa dice la scienza a riguardo.
Il pollo è da sempre considerato un alimento base per una dieta sana, infatti non di meno è la carne bianca per eccellenza. Ha un alto contenuto di proteine e pochi grassi, per questo è l’ideale per una dieta equilibrata e sana. Cha la si cucini con una friggitrice ad aria, grigliato o al forno è comunque un tipo di carne facilmente accessibile. Il metodo con il quale si cucina il pollo però è molto importante, e lo dice uno studio scientifico.
Secondo una ricerca pubblicata nel Journal of American Diet Association, arrostire o grigliare il pollo lasciandogli la sua pela, è peggio di quanto si pensasse. Lo studio ha infatti scoperto che cucinare il pollo a “secco” come in un forno ventilato o in una griglia, potrebbe creare composti chiamati prodotti di glicazione avanzata (AGE). Studi riguardanti questi composti hanno determinato che contribuiscono all’insorgenza di malattie cardiovascolari, del cancro e dell’obesità. Questi elementi sono creati esponendo prodotti a base di carne al calore.
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Attraverso lo studio si è scoperto che il calore “umido”, quindi il trasferimento di calore tramite metodi di cottura in ceramica o bollitura anziché frittura o grigliatura, non crea la stessa quantità di questi composti tossici. Per esempio, un petto di pollo con la pelle, cucinato al forno contiene quasi otto volte in più la quantità di AGE rispetto allo stesso pollo cucinato in umido.
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Il miglior metodo per cucinare il pollo secondo la scienza, quindi, è bollirlo al forno. Per bollire in forno il pollo in maniera perfetta, immergetelo in una pentola di acqua bollente. Non aggiungete nessun tipo di grasso come olio o burro e mettetelo in forno. Bollire al forno il pollo, gli consente di rimanere umido poiché il liquido che trasferisce il calore satura anche la carne, facendola gonfiare. Il risultato è quindi un petto di pollo umido, succoso e incredibilmente salutare.