La befana vien di notte: tutto quel che dobbiamo sapere su questa figura così cara alla nostra tradizione e meno conosciuta all’estero
Il sei Gennaio viene la befana e i bambini, dopo i fasti e i giochi di babbo natale, riceveranno ancora un’altra visita. Cercando di dimenticare il detto che “l’epifania tutte le feste porta via” e che quindi siamo sempre più verso un ritorno dei giorni ordinari, oggi scopriremo da dove viene l’usanza di questa figura- all’apparenza forse così inquietante-e come si sia radicata nel corso del tempo. Attenzione, però: al contrario di babbo natale che porta doni a tutti, la befana potrebbe anche decidere di portare il carbone ai bimbi cattivi.
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La befana, tutte le caratteristiche di un’antica leggenda
Il termine epifania vuol dire manifestazione, dal greco. E il termine befana nasce probabilmente da una corruzione dialettale del termine sopracitato. Sono molte le possibili origini di questo culto e, come sempre, è sospeso a metà tra cristianesimo e paganesimo.
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Alcuni simboli infatti ci riportano chiaramente in ambito pagano, poco prima che il cristianesimo si avventasse sul mondo. Il carbone, ad esempio: il carbone era infatti la rimanenza dei grandi falò che venivano fatti a fine di un anno, falò nei quali le cose vecchie venivano bruciati.
Non a caso la befana è spesso considerata come il simbolo dell’anno vecchio, essendo vecchia pure lei. Come tutte le cose però, il cristianesimo volle ripulire le tracce pagane e incorporò questo simbolo, introducendolo nella sua tradizione. Secondo la tradizione non ufficiale, i magi- appunto nella notte tra cinque e sei gennaio- si recavano a portare doni al bimbo appena nato. Quando persero la strada, chiesero aiuto ad una vecchina e gli chiesero se volesse andar con loro. No, rispose la vecchina, chè aveva molto lavoro da svolgere. Poi si pentì d’averli lasciati andare: e, in mancanza di gesù, iniziò a dar doni a tutti i bambini lungo la strada.
