Uno studio ha preso in esame se per ridurre i rischi per a salute sia meglio l’attività fisica o una dieta dimagrante. Vediamo i risultati.
Lo studio condotto negli USA, ha rivelato che l’attività fisica ha un valore peculiare, indipendente dalla perdita di peso aumenta la longevità riducendo il rischio di morte per malattie cardiache. Secondo gli ultimi dati infatti, la morte per malattie cardiache è una delle principali cause di morte legate al peso corporeo. Gli ultimi risultati provenienti dai centri statunitensi di controllo e prevenzione delle malattie non sono molto buoni. Tenendo conto che la categorizzazione è comunque fatta sul rapporto dell’indice di massa corporea, pare che 7 adulti su 10 con età superiore a 20 anni, siano in sovrappeso o obesi.
Un professore di scienze motorie dell’Arizona State University, ha preso in esame quelli che sono le fasi di una dieta finalizzata alla perdita di peso.
Il messaggio che ne deriva, è che le diete dimagranti non funzionano. I benefici per la salute dell’esercizio fisico e della dieta sono in gran parte indipendenti dalla perdita di peso.
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Lo studio condotto dall’Arizona State University ha rilevato che spostare l’attenzione dalla perdita di peso all’aumento di attività fisica e al miglioramento della forma cardiorespiratoria, riduce il rischio di morte. Precedenti studi a questo, avevano dimostrato lo stesso. L’aumento di attività fisica è sempre la risposta quando si vuole migliorare la salute e diminuire il rischio di malattie cardiache.
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Questi benefici rimangono se la routine di fitness è continua. Essenzialmente però, risulta una battaglia fuori controllo. Infatti una recente revisione di circa 150 studi che prevedono attività fisica da 2 settimane a 1 anno, i partecipanti hanno perso solamente dall’1 a 8 kg. Il corpo umano quindi non è progettato per perdere peso il che può portare ad un rallentamento del metabolismo.