Ritirato un noto integratore alimentare per possibile contaminazione da ossido di etilene, oltre i limiti consentiti. Tutti i dettagli.
Il Ministero della Salute ha predisposto il ritiro di alcuni lotti di Polase Difesa Inverno per presenza di ossido di etilene. L’impatto di tale sostanza tossica, oltre i limiti consentiti, ha contribuito al richiamo alimentare per la sua pericolosità. Non è la prima volta che tracce di ossido di etilene si riscontrino in miscele e supplementi. Si raccomanda dunque di non consumare il prodotto contaminato e di riportarlo indietro al punto vendita di riferimento.
Ritirato integratore alimentare per rischio chimico: tutti i dettagli
Il Ministero della Salute ha indetto il richiamo di alcuni lotti di Polase Difesa Inverno, un noto integratore alimentare. Il motivo, come si legge sul comunicato ufficiale, è dovuto: “alla presenza di tracce di ossido di etilene in concentrazioni superiori ai limiti consentiti all’interno di un ingrediente utilizzato nei lotti di prodotto sopra riportati”.
Pertanto, si raccomanda di sospendere il consumo di tale prodotto contaminato restituendolo al punto vendita. I lotti in questione sono: STA63 e STA64; NT602 e NT603, con scadenza al 03/2023 e 04/2023.
Il ritiro è relativo alle confezioni da 14 e 28 bustine da circa 7 grammi ciascuna. Dalla segnalazione si raccomanda inoltre di: “contattare il n. verde 800931556 oppure a scrivere al seguente indirizzo e-mail: it.servizio-consumatori@gsk.com”.
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Ossido di etilene: i limiti consentiti dall’Unione Europea
L’ossido di etilene è presente in quasi tutti i cibi di consumo quotidiano. Si tratta di un composto di origine organica utilizzato principalmente per disinfettare. In Europa esiste un limite massimo che le industrie alimentari non devono superare, il quale corrisponde a 0.05 mg/kg di ossido di etilene.
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Il Ministero della Salute, negli ultimi anni, ha ritirato tonnellate di cibi contaminati da grandi quantità di questa sostanza tossica come: snack, farine, semi, tisane e molto altro. Il pericolo si deve alla solubilità dell’ossido di etilene che viene assorbito e diluito nel sangue.
La tossicità aumenta se il composto si inala in forma gassosa e per via aerea, come nel caso di alcuni operai in fabbrica esposti ai gas. I rischi maggiori sono: maggiore probabilità di contrarre tumori e alterazioni genetiche ed ereditarie. Mentre i cibi più frequenti in cui si utilizza l’ossido di etilene sono: semi di sesamo, gomma di guar, legumi, spezie, cereali, riso, noci, caffè, farina di semi di carrube, formaggi, creme, salse, yogurt e prodotti confezionati vari.