Ci sono alcuni sintomi notturni che dovrebbero far scattare un campanello di allarme: ecco quali potrebbero essere i segnali di malattie neurodegenerative.
Con l’aumento dell’età media della popolazione, patologie come l’Alzhaimer e la demenza senile risultano sempre più frequenti. Gli scienziati hanno individuato alcuni segnali pre-clinici che possono aiutare a diagnosticare precocemente queste malattie neurodegenerative: ecco quali sono i sintomi notturni da non sottovalutare.
Alzheimer e demenza senile sono due termini spesso confusi tra loro, ma che indicano due condizioni ben distinte.
Con l’espressione demenza si indica non una vera e propria patologia, ma una condizione di progressivo declino delle facoltà cerebrali, come la perdita di memoria e la difficoltà di concentrazione.
Il morbo di Alzheimer è la patologia più comune che causa demenza negli anziani, ed esordisce intorno ai 65 anni.
Esistono anche altre forme di demenza senile, come quella vascolare, che è provocata dall’ictus, e la demenza di Lewy, dall’esordio precoce.
Grazie alle conoscenze scientifiche sul tema, oggi sappiamo che queste patologie neurodegenerative non insorgono con il manifestarsi dei sintomi, ma iniziano circa 15 anni prima, causando un progressivo deterioramento cognitivo.
Individuare precocemente i campanelli di allarme della malattia è essenziale per attuare una serie di misure volte a rallentare e a tenere sotto controllo la sua progressione.
La prevenzione fa leva su:
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I principali segnali con cui questo tipo di patologie neurodegenerative si manifestano riguardano l’incapacità di compiere le normali attività quotidiane.
Tra i sintomi più comuni rientrano:
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Come abbiamo anticipato, ci sono una serie di sintomi notturni che possono aiutare a predire il rischio di malattie neurodegenerative.
Questi cambiamenti precoci potrebbero indicare l’insorgenza di una serie mutamenti cerebrali relativi al normale ciclo sonno-veglia.
Tra i segnali da non sottovalutare ci sono:
Per questo, è fondamentale cercare di capire se i sintomi notturni in questione possano essere banali disturbi del sonno da ricondurre a cause meno preoccupanti, o spia di malattie neurodegenerative.