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Distinguere i totani dai calamari: suggerimenti su come fare

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Redazione Inran

Se ti piacciono sia i totani sia i calamari, oppure solo una fra le due specie, però molto spesso ti capita di confonderli, allora vediamo insieme come distinguere i due molluschi.

Totani (Pexels)
Andiamo dunque a vedere quali sono le differenze che si celano dietro questi molluschi per evitare di confonderli.

Come distinguere i totani dai calamari: le differenze

Calamari (Pinterest – blog.giallozafferano.it)

Per distinguere questi due molluschi è necessario innanzitutto osservare la pigmentazione che è leggermente diversa.
I calamari sono di un colore rosa che tende al viola e a volte con sfumature di rosso. I totani sono invece di un colore marrone-arancione.

Se siete al banco del pesce e vi trovate di fronte degli esemplari già spellati e quindi puliti, soffermatevi a osservare le pinne laterali. Il calamaro ha delle membrane che partono dalla punta e si solito finiscono a metà del corpo, mentre il totano le ha più corte e triangolari a forma di punta di lancia, e si trovano nella parte finale della coda. Altro elemento da tenere in considerazione è il gladio, o penna, che nei calamari è più spesso, soprattutto nella parte centrale.

Guardando l’aspetto complessivo, il totano ha 8 braccia con ventose e due tentacoli, e può raggiungere lunghezze considerevoli.
Il calamaro ha un corpo allungato, una conchiglia interna, e anch’esso ha 8 braccia e 2 tentacoli. A differenza del totano, però, può raggiungere lunghezze più modeste, sui 50 cm al massimo. Anche il periodo di pescaggio è differente: per i totani va da aprile a luglio, mentre per i calamari da settembre a dicembre.

Dal punto di vista culinario, invece, le differenze hanno a che fare con la consistenza e la preparazione. Il calamaro ha la carne più pregiata: morbida e delicata. Di solito si mangia fritto, tagliato ad anelli o alla griglia oppure ripieno al forno. Il totano, invece, risulta essere meno morbido, più duro e un po’ gommoso. Di solito si mangia al forno, umido oppure si usa per insaporire i sughi. Queste differenze si riflettono anche sul prezzo; il totano ha infatti un costo inferiore.

Per quanto riguarda la cottura, entrambi si prestano bene a cotture lunghe e a temperature basse o molto veloci ad alte temperature, come la frittura.

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Questi due molluschi hanno però anche delle somiglianze. Sono simili come aspetto ed entrambi vivono in fondali fangosi o sabbiosi e risalgono in superficie solitamente da novembre a marzo, nei periodi freddi. Entrambi producono poi inchiostro di colore blu scuro. (Serena Ponso)

Redazione Inran