Vediamo come scegliere il terriccio giusto per la vostra orchidea in modo da averla sempre in salute, rigogliosa e in tutto il suo splendore.
L’orchidea è una delle piante più diffuse in tutto il mondo per la varietà con cui si presenta nelle forme e nei colori e per la sua bellezza. La più diffusa è la Phalenopsis per la forma dei fiori ad ali di farfalla.
Quando si sceglie un’orchidea bisogna averne molta cura. Lei darà un tocco di colore e un’atmosfera speciale alla vostra casa ma voi dovete rispettare le sue esigenze e muovervi sempre di conseguenza altrimenti la pianta appassirà e morirà in poco tempo.
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Uno degli aspetti fondamentali per l’orchidea è il terriccio. Oggi affronteremo nello specifico questo tema toccando anche quelli che ruotano attorno ad esso. Se seguirete questi consigli non avrete nessun problema.
Orchidea: come scegliere il terriccio adatto
Per prima cosa, ancora prima di pensate al terriccio, bisogna pensare al vaso. Questo deve essere in grado di garantire l’aerazione e quindi pieno di fori. Fatto questo potete passare a pensare al terriccio. Per questa pianta, in generale, deve essere leggero e drenante. Ci sono due tipi di terriccio che si possono considerare a questo proposito: quello a composizione rocciosa e quello a composizione legnosa.
Il primo ha una serie di vantaggi. Ad esempio, potete scegliere questo in modo da tenerlo per tutta la vita della pianta. Il materiale è inorganico, manterrà le sue caratteristiche, quindi, i rinvasi non saranno necessari. L’unica cosa da fare è concimarlo regolarmente per mantenere il pH. A questo proposito sono utili tre tipi di terreno: l’argilla espansa, la perlite e la lana di roccia.
Il secondo, invece, trova la sua forza nella composizione organica. Il più comune, maggiormente diffuso, è quello composto da bark, ossia cortecce o di pino o di abete. Naturalmente la pianta in questo modo avrà l’impressione di essere in natura e il pH rimarrà costante. Tuttavia, le sostanze nutritive si perderanno e allora occorrerà rinvasare ogni due anni.
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Invece delle cortecce, potete usare anche il cocco. Si tratta di un prodotto che viene estrapolato dagli scarti di coltivazione della pianta di cocco. Tuttavia, è un po’ carente di sale rispetto al bark quindi dovrete concimare da subito. Per ogni dubbio rivolgetevi ad un esperto che saprà spiegarvi ogni dettaglio con esperienza e sicurezza.