Morbo di Parkinson: tra i diversi sintomi, attenzione a questo. E’ un sintomo sicuramente inaspettato ma può dirci molto sul nostro stato di salute
Il morbo di Parkinson è purtroppo una malattia che, nei quadri clinici della popolazione italiana, si sente abbastanza spesso. Non può essere considerata a pieno titolo una malattia degenerativa poiché l’aspettativa di vita, a partire della diagnosi, è piuttosto alta: tra i quindici anni e i venticinque anni di vita. E’ particolarmente comune nelle persone che abbiano superato gli ottanta anni di età. Può comparire in età giovanile solo se legata ad un gene ereditario.
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I sintomi dell’esordio della malattia possono essere molteplici; spesso però così vaghi che vengono presi sotto gamba; è facile inoltre confonderli con altro, o non considerarli affatto. Ad esempio la scrittura si fa stretta e veloce, poco leggibile. L’articolazione delle parole potrebbe diventare faticosa, trasformandosi in balbettii o lunghe pause. Potrebbero comparire difficoltà del sonno ma anche dell’apparato digestivo. Insomma, non ci sono segnali eclatanti e spesso la malattia viene colta solo quando compie i suoi esordi con i suoi sintomi più classici e caratteristici, come i tremori sempre più evidenti.
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Esiste tuttavia un ulteriore sintomo della fase primordiale che difficilmente troverete e che è del tutto inaspettato. L’apatia.
Non provare emozioni, rimanere muti a attoniti davanti allo scorrere dei giorni, senza che questi ci possano in alcun modo scalfire dev’essere considerata un’avvisaglia. Certo, la cosa è talmente vaga che difficilmente davanti ad un cuore fermo si pensi ad morbo di parkinson. Molto più comunemente infatti l’apatia è causata da motivazioni psicologiche: potrebbe per esempio essere un rifugio naturale che cerchiamo quando la vita ci ha riservato magari una brutta sorpresa.