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Colorante alimentare: gli effetti collaterali secondo lo studio

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Redazione Inran

Uno studio ha osservato che il colorante alimentare è nocivo alla salute e ha degli effetti collaterali. Vediamo quali sono.

Macarons colorati (Unsplash)

Uno studio condotto negli Stati Uniti, ha dimostrato che un additivo che si trova nel colorante alimentare bianco, ha effetti dannosi per la salute. Sono numerosi i coloranti ritenuti sicuri per la salute, approvati nel corso degli anni, e che quindi quando li ingeriamo passano attraverso il nostro intestino senza particolari effetti collaterali.

Studi recenti hanno però messo in dubbio l’affidabilità di alcune di queste sostanze, come per esempio è capitato con il biossido di titanio. Questo elemento era contenuto nel colorante alimentare bianco ed era ritenuto non nocivo per la salute. Uno studio in seguito ha dimostrato che l’elemento, ingerito nel lungo periodo, è tossico per l’intestino. Un nuovo studio riguarda un altro additivo alimentare, ed è la carbossimetilcellulosa (CMC). Questa sostanza si usa a partire dagli anni Sessanta come agente addensante o emulsionante.

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Effetti collaterali del CMC contenente nel colorante alimentare

Chimica (Piaxabay)

Secondo lo studio condotto negli Stati Uniti, più precisamente dai ricercatori dell’Università della Georgia, la CMC favorisce lo sviluppo di malattie infiammatorie influenzando lo stato di salute del microbiota intestinale. Il microbiota è uno degli elementi fondamentali di tutto l’ecosistema intestinale. L’esperimento ha controllato per circa 10 giorni 16 volontari che hanno seguito un regime alimentare controllato. Alcuni ingerivano la CMC altri invece no. Alle fine si sono notati notevoli cambiamenti nell’intestino per chi aveva assunto l’additivo al contrario di chi invece non l’aveva fatto.

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Oltra al cambiamento del microbiota, si è infatti notato anche  una riduzione degli acidi grassi e degli amminoacidi a catena. Questi fattori infatti incidono molto sulle infiammazioni intestinali. L’additivo CMC si trova soprattutto in alimenti congelati come ghiaccioli e gelati in quanto consente di conservare la consistenza cremosa. In sostanza, evita la formazione dei cristalli di ghiaccio, cosa che avviene invece per un prodotto fresco, e consente al prodotto di resistere agli shock termici. Come addensante si trova anche nei sughi già pronti o in condimenti per insalate e in numerosi prodotti da forno come biscotti e merendine.

Redazione Inran