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Il Natale come fattore di rischio cardiovascolare

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Redazione Inran

Il Natale si avvicina sempre più e con esso le festività, ma questo periodo dell’anno può rappresentare anche   un rischio per il nostro sistema cardiovascolare. Vediamo perché.

Regalo Natale (Pexels)

Il Natale può essere un’occasione per ritrovarsi e stare insieme. Allo stesso tempo può comportare numerose preoccupazioni che non fanno bene al nostro cuore, il quale si sente sotto pressione.

La corsa ai regali, le file nei negozi e al supermercato, le infinite cene con amici e parenti. Per non parlare della quantità di cibo che assimiliamo durante questo periodo dell’anno.

Si rischia dunque che un momento di festa e convivialità possa diventare la causa di complicanze per il nostro sistema cardiovascolare. Analizziamone i motivi.

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Quando il Natale fa male: rischio cardiovascolare

Mani e regalo (Pixabay)

A quanto pare questo periodo dell’anno può rappresentare anche una minaccia per alcuni di noi. Secondo alcuni studi, infatti, è stata rilevata in questo periodo una maggiore frequenza di disturbi cardiovascolari anche gravi.

È anche vero che tali risultati potrebbero derivare dal fatto che questi studi sono stati fatti in Paesi come Svezia e Canada, dove il Natale coincide con uno dei periodi più freddi dell’anno. Di conseguenza con una maggiore diffusione di virus influenzali.

Eppure, quando questa analisi è stata realizzata da Knight J e colleghi (Revisiting the “Christmas Holiday Effect” in the Southern Hemisphere) in Paesi come la Nuova Zelanda, dove le festività cadono in uno dei periodi più caldi dell’anno, è comunque emerso un aumento del 4% dei decessi rispetto alla media annuale.

Ovviamente si tratta di un mix di elementi che associati tra loro possono creare delle complicanze. Il primo fattore che senz’altro influisce sull’aumento del rischio cardiovascolare è l’alimentazione, caratterizzata da un consumo più elevato del solito di carni, alcol e dolci.

Il Copenhagen General Population Study svolto in Danimarca ha proprio dimostrato che i livelli medi di colesterolo nella popolazione sono del 15% più elevati a fine dicembre rispetto a maggio/giugno. Un periodo che inoltre coincide con una riduzione o interruzione dell’esercizio fisico, dato che la maggior parte delle attività e dei corsi si interrompono.

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Altro fattore che può avere delle ripercussioni sulla salute del cuore è lo stress, che a Natale aumenta a causa degli obblighi familiari, economici e sociali a cui dobbiamo sottostare

Infine, secondo alcuni autori l’aumento di problemi cardiovascolari in questo periodo potrebbe essere dovuto a un continuo procrastinare le richieste di aiuto. In altri casi, invece, il ritardo potrebbe dipendere dalla mancanza di personale in ospedale a causa delle festività. (Serena Ponso)

Redazione Inran