Mangiare cotechino e lenticchie la notte di Capodanno è un must per noi italiani; si tratta di una tradizione che ha origini molto antiche.
Il piatto di lenticchie era consumato a Capodanno sin dagli antichi greci e romani per garantirsi maggiori ricchezze. Questo perché, secondo la tradizione, mangiare lenticchie è simbolo di prosperità.
Le lenticchie sono da sempre associate alla credenza che siano in grado di “portare soldi”. La tradizione del cotechino è invece meno nota. Di sicuro non potrà vantare origini altrettanto antiche ma di certo sono senz’altro più nobili. Scopriamole insieme.
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La tradizione di cotechino e lenticchie
Come abbiamo detto, le lenticchie sono conosciute perché associate all’idea di prosperità. E il motivo è molto semplice e intuitivo. La forma appiattita e rotonda della lenticchia ricorda molto le monete d’oro. Inoltre la sua cottura, che ne fa aumentare di volume, fa pensare a un accrescimento e quindi a una maggiore ricchezza.
Ecco spiegato il motivo per cui si mangiano le lenticchie a Capodanno. E per quanto riguarda il cotechino invece? C’è chi sostiene che sia stato Pico della Mirandola, noto pittore vissuto alla fine del ‘400, a suggerire ai propri concittadini di macellare la carne e di conservarla all’interno delle zampe dei suini, a seguito di un assedio da parte delle truppe pontificie di Giulio II.
Con grande stupore di tutti questa soluzione, oltre a permettere di conservare la carne ancora più a lungo, si rivelò una vera prelibatezza. Esiste però un’altra ragione per cui il cotechino è tra i protagonisti indiscussi del cenone di Capodanno. Questa risiede nella pratica di macellare la carne intorno al periodo di Santa Lucia: trascorsi circa 15 giorni, infatti, il prodotto macellato è pronto per essere gustato da tutti.
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Abbiamo dunque svelato la tradizione di cotechino e lenticchie, però non possiamo garantirvi che sarà efficace al 100%. Nonostante ciò è sempre bello rimanere ancorati alle tradizioni, soprattutto quando c’è di mezzo il cibo! (Serena Ponso)