Di recente sono emersi nuovi sviluppi a seguito di uno studio che ha analizzato l’efficacia di un inibitore orale del recettore degli androgeni nei confronti del tumore alla prostata.
Il tumore alla prostata colpisce solo gli uomini. Ha origine dalle cellule presenti all’interno della prostata, appunto, che cominciano a crescere in maniera incontrollata. La prostata è una ghiandola che si trova di fronte al retto e produce una parte del liquido seminale che viene rilasciato durante l’eiaculazione.
In condizioni normali le dimensioni sono quelle di una noce, ma con il passare degli anni, o a causa di alcune patologie, può ingrossarsi fino a dare disturbi, soprattutto di tipo urinario.
Sono stati fatti diversi studi su questa malattia e il più recente ha preso in esame la funzione del darolutamide rispetto a questa malattia.
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Gli ultimi sviluppi sul tumore alla prostata
Di recente lo studio ARASENS di Fase III ha valutato l’efficacia e la sicurezza del darolutamide.
Si tratta di un inibitore orale del recettore degli androgeni (ARi) che, associato con docetaxel e terapia di deprivazione androgenica (ADT), ha incrementato notevolmente la sopravvivenza globale (OS) rispetto a docetaxel e terapia di deprivazione androgenica (ADT) nei pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHSPC). L’incidenza globale degli eventi avversi è risultata simile nei due gruppi di trattamento.
Queste le anticipazioni dei risultati di uno studio che sarà presentato a breve in un congresso scientifico. Questo mix di tre fattori potrebbe cambiare di gran lunga ciò che sappiamo sul tumore alla prostata e sui modi per sconfiggerlo.
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Scott Z. Fields, M.D., vice presidente Senior e responsabile dello sviluppo oncologico della divisione farmaceutica di Bayer, ha affermato: “Per i pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico, si avverte una considerevole esigenza di approcci terapeutici nuovi che migliorino i risultati dei trattamenti.
Lo studio ARASENS è stato programmato prospetticamente per analizzare se la combinazione di darolutamide con docetaxel e terapia di deprivazione androgenica possa favorire l’aumento della sopravvivenza globale degli uomini con tumore della prostata ormonosensibile metastatico”. (Serena Ponso)