Annunciato nel corso delle scorse settimane il taglio derivante dalla relativa riforma dell’Irpef rimodula l’assegno unico destinato alle famiglie. I dettagli.
Grazie alla riforma dell’Irpef, che ha portato ad un taglio del vecchio sistema a scaglioni con la riduzione da cinque a quattro livelli, sono disponibili dei nuovi fondi destinati a particolari situazioni.
A beneficiare di 300 euro aggiuntivi al mese sono le famiglie con un reddito all’anno di 60mila euro e con almeno due figli a carico. Ma questo importo aumenta in maniera proporzionale in relazione alla condizione di riferimento.
Se ne parla all’interno della Manovra 2022, dove non è solo la riforma dell’Irpef ad occupare i pensieri del Governo ma anche altre priorità. C’è da pensare alla scuola, al rinnovo del contratto per i dipendenti statali (situazioni che ottengono 200 milioni di euro di fondi ciascuno, n.d.r.) ed ai finanziamenti per tamponare l’emergenza pandemica sotto diversi aspetti.
È di nuovo a rischio il Superbonus 110% in riferimento al tetto di Isee fissato a 25mila euro per le villette, cosa che porterebbe a degli esborsi troppo onerosi quando arriverà il 2023. Si pensa in tal senso ad un aumento fino a 40mila euro.
Riforma dell’Irpef, quali saranno i primi effetti
Tornando alla riforma dell’Irpef, si sta pensando a delle ulteriori introduzioni. Come ad esempio al taglio di quasi un punto di quelli che sono i contributi fino ad un ammontare di 35mila euro.
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Da 0,8 punti per la precisione. Questo comporterebbe un aiuto di un minimo di 44,83 euro per un nucleo famigliare con un solo reddito e con Isee da 10mila euro annui e con un solo figlio a carico, ai quasi 200 sempre per famiglie monoreddito con due figli e con 60mila euro di reddito ogni dodici mesi.
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Maggiore è il numero dei figli a carico e più elevato sarà il contributo del quale si potrà godere da parte dell’assegno unico. Ed anche l’Isee è vincolante.