L’aceto di vino bianco è un grande alleato sia per la cucina che per la pulizia, in commercio ce ne sono diversi quindi vediamo quali sono le differenze.
Per sgrassare le superfici della cucina, per igienizzare e disinfettare la lavastoviglie. È innegabile che l’aceto di vino bianco si possa usare in svariati modi. Se non ne avete in cucina è il caso che andiate a prenderlo al supermercato. Ma quale scegliere? L’aceto presente nella corsia riservata alla drogheria o quello presente nella corsia dedicata alla pulizia?
L’aceto per la pulizia e quello distillato sono perlopiù uguali. Come per l’alcol, il cloruro e l’ammoniaca, l’aceto è una sostanza chimica molto forte che in genere viene diluita con acqua per l’uso domestico. Infatti la differenza principale tra i due tipi di aceto sta proprio nella diluizione.
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L’aceto di vino bianco per alimenti, ha una concentrazione tra il 4% e il 5%. Poiché è destinato al consumo, deve superare diversi test per garantire il rispetto degli standard. Ad esempio, non deve contenere traccia di altri prodotti. Questo aceto, risulta abbastanza diluito per poterlo usare come alimento, ma è ancora abbastanza forte per poterlo usare per pulire. L’aceto adibito soltanto per la pulizia, è 15 volte più concentrato di quello per cucinare. Infatti ha una concentrazione che varia tra il 6% e il 75%, rendendolo un detergente nettamente superiore.
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Entrambi gli aceti sono opzioni valide alla pulizia, l’importante è saperli usare. Se si può usare l’aceto da cucina anche per pulire infatti, non si può di certo fare il contrario e utilizzare l’aceto per la pulizia per cucinare. La concentrazione alta presente nell’aceto da pulizia è infatti dannoso per la salute. Inoltre, più la concentrazione è forte, più si deve prestare attenzione e quindi utilizzare poco prodotto. Quindi è importante che quando si decide di comprare l’aceto apposta per la pulizia, di tenerlo ben lontano dalla cucina per evitare che venga scambiato per quello per alimenti.