La frutta secca la possiamo trovare in tantissimi dolci, specialmente in questo periodo dell’anno, ma se vi dicessimo che può ridurre il rischio di diabete e problemi al cuore? Un motivo in più per mangiarla!
Noci, nocciole, pistacchi, arachidi, mandorle, ma anche pinoli e chi più ne ha più ne metta! La frutta secca piace a grandi e piccini e fa parte della tradizione culinaria italiana, sia dolce che salata, ma anche di usanze radicate da anni, come l’aperitivo.
La frutta secca, inoltre, essendo ricca di sali minerali, vitamine, fibre e grassi insaturi, possiede innumerevoli proprietà che ne fanno un alimento molto importante per la nostra salute. Inoltre presenta carotenoidi, flavonoidi e fitosteroli.
Per via di tutti questi componenti, si ritiene che il consumo di frutta secca potrebbe aiutare a prevenire il diabete, le malattie cardiache e l’ipertensione.
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È consigliato assumere frutta secca per ridurre il diabete
Il consumo di frutta fresca è da sempre consigliato in ogni tipologia di dieta (specialmente per chi pratica tanto sport) perché contiene:
- grassi insaturi, che aumentano i livelli di colesterolo “buono” HDL e abbassano i trigliceridi;
- sali minerali, come il ferro, il magnesio, calcio, potassio;
- proteine;
- vitamine, tra cui la E, folati e niacina;
- fibre, utili all’intestino per controllare i livelli di glicemia;
- sali minerali, come il ferro, il magnesio, calcio, potassio.
Come tutto ciò che assimiliamo, anche in questo caso è però necessario fare attenzione alle quantità, anche perché il valore calorico di qualsiasi frutto secco è piuttosto elevato. I nutrizionisti, infatti, consigliano un consumo di frutta secca pari al massimo a 30 g al giorno. Oltre questa soglia, infatti, i benefici diminuiscono considerevolmente.
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Il consumo di frutta secca, come già anticipato, è utile per prevenire alcune malattie, tra cui il diabete di tipo 2.
Una ricerca svolta in Australia ha infatti dimostrato che i cibi ricci di acidi grassi omega 6 (come le noci) possono contribuire a ridurre di oltre il 30% il rischio diabetico. Gli esperti suggeriscono, quindi, di introdurre come prevenzione questo rimedio naturale nei soggetti sani. (Serena Ponso)