Se hai la glicemia alta ma ti piacciono tanto le clementine devi fare particolare attenzione a quante ne mangi, poiché apportano il 9% di zuccheri.
Sembra una cosa banale, eppure la quantità e il momento in cui assumi le clementine influiscono sulla tua glicemia.
E dato che ti piacciono così tanto, tieni presente che se hai la glicemia alta non dovresti mangiarne più di due al giorno. Inoltre noi siamo soliti mangiare la frutta subito dopo i pasti principali. Ma in questo caso, per la tua salute, cerca di trattenerti e di aspettare due ore.
Chi ha la glicemia alta, infatti, non deve mai mangiare le clementine a pranzo e a cena, soprattutto se ha già consumato alimenti con alto indice glicemico.
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Non mangiare troppe clementine se hai la glicemia alta
Ma come mai non più di due clementine al giorno? Per il controllo della glicemia è importante che i diabetici facciano attenzione a non eccedere nel carico e le clementine hanno un indice glicemico di 30. Ecco perché bisogna limitare le porzioni.
È anche vero che le clementine hanno tantissime proprietà. Dunque è consigliato ridurne la quantità ma la loro assunzione è sempre ben accetta. Sono infatti ricche di acqua e proteine, e povere di grassi e calorie. Contengono vitamina A, C, B e PP. Rafforzano il sistema immunitario. Favoriscono il transito intestinale e contrastano la stitichezza. Hanno una buona dose di acido ascorbico, acido folico e acido citrico. Sono facilmente digeribili e riducono i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Inoltre apportano diversi minerali come sodio, potassio, ferro, calcio e fosforo.
Ci sono poi alcuni siti internet che consigliano di assumere le clementine per perdere peso. Grazie alla loro ricchezza in fibre, infatti, se mangiate prima del pasto attenuano la fame. Inoltre sono oligoelementi dall’effetto calmante, capaci di ridurre la voglia di spizzicare. Un etto di clementine apporta appena 47 calorie.
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Esistono poi dei frutti che fanno abbassare la glicemia. La pera ad esempio è molto indicata a tale scopo, poiché contiene le fibre che contribuiscono ad abbassarla. Apporta anche gli antiossidanti che aiutano a prevenire la patologia. È un frutto da consumare sempre fresco e di stagione, fra un pasto e l’altro oppure come spuntino. Va mangiato con la buccia che contiene fino al 25% di fibre, vitamine e antiossidanti. (Serena Ponso)