Bottiglie di plastica, sono uno svantaggio praticamente su tutti i fronti. Vediamo perché è il momento di passare al vetro
Le bottiglie di plastica sono assai diffuse; sarebbe cosa non sbagliata dire che sono diffuse senza una ragione reale: se ne potrebbe fare tranquillamente a meno, almeno in certi comuni d’Italia, dove l’acqua dai rubinetti è potabile. Vediamo perché è il momento di metterle da parte.
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E’ diffusa la credenza che l’acqua in plastica sia maggiormente controllata e più sicura. In realtà la credenza non solo è totalmente errata ma in più è anche rovesciata. Andiamo con ordine: nell’acqua che beviamo dalla battaglia, abbiamo la possibilità di assorbire sostanze anche molto pericolose per l’organismo, come l’acetaldeide. Ora, ovvio che l’acqua è controllata: ma viene controllata al momento dell’imbottigliamento e non in seguito. E’ possibile che, nel momento in cui l’acquistiamo, il sole e il trasporto abbia in parte degradato il contenitore. Inoltre, questa credenza è legata esclusivamente a ragioni economiche: il giro di soldi attorno all’acqua minerale si stima attorno ai 10 milioni.
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L’acqua che abbiamo dal rubinetto è potabile, o quanto meno sicura, nella maggior parte dei nostri comuni. Laddove non lo sia, spesso in città o nei dintorni, sono messe a disposizione dal comune per i cittadini fonti d’acqua, dove riempire le bottiglie. Inoltre, altra cosa che non si tiene in conto è che, dal momento in cui l’apriamo, l’acqua in bottiglia, a contatto con l’aria e l’ossigeno, è sottoposta ad una degradazione via via maggiore.
Tutto questo e non abbiamo ancora parlato dell’allarmante problema mondiale legato allo smaltimento della plastica: circolano, oramai alla portata di tutti, suggestive- mettiamola così- immagini di isole di plastica che galleggiano al largo dell’Oceano. Se tutti prendessimo coscienza dello spreco costituito dall’uso delle bottiglie di plastica, saremmo probabilmente già un passo avanti.