La verza è la protagonista indiscussa di numerose ricette invernali e si può cucinare il molti modi, ma per renderla più digeribile ecco la modalità di cottura migliore.
La verza, come i broccoli, i cavolfiori, i cavoletti di Bruxelles ecc., fa parte della famiglia delle Crucifere.
Questo vegetale ha origini molto antiche. Veniva coltivata già dagli antichi Greci e Romani che utilizzavano le sue foglie per bendare le ferite dei soldati.
Le sue foglie increspate e dalla forma tonda molto particolare rendono la verza facilmente riconoscibile.
Facilissima da coltivare, la verza si adatta molto bene alle temperature fredde. Ecco perché è un vegetale tipicamente invernale.
Andiamo dunque a vedere come cucinarla nel modo migliore per renderla più digeribile e non privarla di vitamine e minerali.
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Secondo il parere di alcuni esperti, la verza è fondamentale per la salute del nostro corpo.
La presenza di potassio e di vitamina K sono un vero e proprio toccasana per il cuore. La vitamina A, invece, aiuta a proteggere pelle e occhi. La vitamina C rafforza le difese immunitarie. La vitamina B favorisce un buon metabolismo.
Questo vegetale presenta dunque innumerevoli proprietà, che però possono essere conservate solamente con una giusta cottura.
Uno dei modi migliori per cucinare la verza è cuocerla a vapore, calibrando però bene i tempi per evitare che cuocia troppo.
Altrimenti si può preparare in padella. Vi basterà scaldare olio e aglio in una padella antiaderente e nel frattempo tagliare la verza a listarelle. Aggiungere poi la verza, qualche bicchiere d’acqua e lasciarla cuocere.
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Molto utilizzata è anche la cottura al microonde, perché riduce di gran lunga i tempi di preparazione. Allo stesso modo è molto comune l’usanza di bollire la verza, così come molte altre verdure, per lungo tempo. Questa modalità di cottura è però da evitare, poiché in questo modo si disperdono nell’acqua tutte le sostanze nutritive.
Serena Ponso