L’olio d’oliva fa parte di quegli alimenti che consideriamo essere “eterni”, tant’è che non ci capita quasi mai di controllarne la scadenza, ma esistono dei trucchi per capire se è ancora buono o no. Scopriamoli insieme.
L’olio d’oliva in cucina non può mai mancare. Ed è proprio per questo motivo che compare quasi sempre nella nostra lista della spesa e nei nostri carrelli.
Con l’olio d’oliva, infatti, possiamo preparare tantissime leccornie, ma anche semplici ricette come una banale cotoletta impanata.
E allora perché non ci capita mai di controllare la data di scadenza se è così fondamentale per la nostra alimentazione?
I motivi sono principalmente due: si consuma velocemente ed è risaputo che l’olio ha una durata molto lunga.
Senz’altro è così: l’olio, infatti, mantiene le sue proprietà fino a 18 mesi dalla data di estrazione (questo periodo può variare sia in base al tipo di olio sia alla sua conservazione). Però è anche vero che dopo un certo periodo può andare a male.
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Ecco come riconoscere se il tuo olio d’oliva è ancora buono
Colore, odore e sapore sono gli indicatori fondamentali che ci permettono di capire se l’olio d’oliva è scaduto oppure no.
Partiamo dal colore: se l’olio è giallo o verde, dorato e vivo significa che è ancora buono; se invece è ambrato o rossastro ti consiglio di recarti subito al supermercato!
La variazione di colore, infatti, indica che l’olio è scaduto oppure non è stato conservato correttamente. O ancora, se è stato imbottigliato in un contenitore non ambrato o scuro, è stato esposto ai raggi solari o alla luce.
Veniamo ora all’odore e al sapore. Per capire subito se l’olio è andato a male ti basterà semplicemente annusarlo o assaggiarlo: se ti sembra rancido oppure acido e sgradevole allora, anche in questo caso, ti consiglio di andare a fare la spesa.
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Se l’olio andato a male è davvero tanto e ti dispiace buttarlo, puoi sempre utilizzarlo per le faccende casalinghe che ne richiedono l’utilizzo, come ad esempio per oliare meccanismi cigolanti o mobili in legno, per sgrassare pentole e fornelli o ancora per lucidare oggetti in cuoio o pulire i metalli.
Serena Ponso