La depressione è un disturbo dell’umore che può dipendere da vari fattori, uno tra questi è la sedentarietà, una condizione fisica che “nuoce alla salute” e con cui la depressione entra in relazione. Vediamo perché.
Gli ultimi due anni saranno sicuramente ricordati nella storia dell’umanità per l'”esplosione” dell’epidemia da Coronavirus (che non sappiamo per quanto tempo ancora ci accompagnerà). Questo è ciò che scriveranno sui libri di storia.
Ma noi ci ricorderemo anche di questi due lunghi anni perché di sicuro non abbiamo mai passato così tanto tempo chiusi in casa (ad eccezione per i nerd di videogiochi e per qualche altra eccezione).
Da un giorno all’altro ci siamo infatti trovati nella condizione di dover stare fermi, senza poter uscire e privati della libertà di poter fare tutte le attività che ci accompagnano abitualmente nella vita di tutti i giorni.
La pandemia da COVID-19 ha rivoluzionato le nostre vite, così come le nostre le abitudini. E tra i cambiamenti radicali che ci sono stati possiamo menzionare lo “smart-working” e la “didattica a distanza”. Parole che sono diventate il centro della nostra nuova routine che, in entrambi i casi, ci ha portato a una maggiore sedentarietà.
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La depressione e l’ansia sono aumentati notevolmente nel periodo del lockdown e, più in generale, negli ultimi due anni, durante i quali abbiamo dovuto (e dobbiamo tuttora) fare i conti con continue restrizioni e precisi comportamenti da seguire.
Come dicevo prima, una delle condizioni che si sono maggiormente verificate in questo periodo è stata la sedentarietà che, secondo alcuni studi, ha provocato dei cambiamenti anche sul fronte della salute mentale.
Secondo alcuni ricercatori, infatti, esiste uno stretto legame tra il maggior tempo passato seduti e l’aumento dei casi di depressione.
Jacob Meyer, assistente professore di kinesiologia presso la Iowa State University e autore principale dello studio pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, ha affermato: “Stare seduti è un comportamento subdolo, è qualcosa che facciamo sempre senza pensarci”.
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Lo studio è stato fatto prendendo in esame oltre 3 mila persone provenienti da ogni angolo degli Stati Uniti.
I partecipanti, durante un’intervista, hanno riferito il tempo impiegato in attività sedentarie e in quelle fisiche. Confrontandolo con il periodo pre-Covid. Poi hanno indicato il cambiamento nel loro stato mentale da quando hanno iniziato a passare più tempo seduti. I risultati hanno individuato una relazione tra sedentarietà e depressione.
A quasi un anno di distanza, gli studiosi hanno contattato i partecipanti per un follow-up è ne è emerso che, in un periodo medio di 8 settimane, tutti avevano migliorato la propria salute perché si erano abituati al nuovo stile di vita. Tuttavia, coloro che hanno continuato a trascorrere la maggior parte del loro tempo in attività sedentarie hanno avuto un miglioramento del benessere psicologico decisamente più ridotto rispetto agli altri soggetti.
Serena Ponso