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Richiamata farina di mais fioretto per valori troppo alti di micotossine, tutti i rischi

Pubblicato da
Sophia Melfi

Nuovo ritiro alimentare da parte del Ministero della Salute che richiama un lotto di farina fioretto per contaminazione da micotossine. Tutti i dettagli.

(Adobe Stock)

Continuano i ritiri alimentari da parte del Ministero della Salute. Questa volta tocca ad un lotto di farina di mais fioretto richiamata per contaminazione da micotossine, dei composti tossici che si trovano naturalmente nelle colture infette. A causa dell’elevato rischio microbiologico, si raccomanda di non consumare il prodotto contaminato.

Farina di mais fioretto richiamata per rischio chimico: tutti i dettagli

Il Ministero della Salute ha ritirato un lotto di farina di mais fioretto gialla, uno sfarinato granulare dal basso contenuto di acidi grassi e sodio. Si ottiene dalla macinazione del granoturco ed è adatta alla realizzazione di polente morbide, dolci o biscotti. Si tratta di una farina di puro mais, colto, esiccato e macinato finemente. Quella richiamata appartiene al marchio Molino Sapignoli, venduta in confezioni da un 1kg e prodotta nello stabilimento di Calisese di Cesena. Il numero di lotto è 210249, mentre la data di scadenza 01/10/2022.

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La motivazione del ritiro si deve alla difformità dei valori di micotossine, presenti in quantità eccessiva. Si raccomanda quindi di non consumare il prodotto contaminato e di riportarlo indietro al punto vendita di riferimento.

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Cosa sono le micotossine, tutti i rischi per la salute

La contaminazione da micotossine può avvenire attraverso il consumo di animali nutriti con mangime infetto, oppure direttamente dal consumo di alimenti contaminati. Le micotossine più pericolose per l’uomo sono: le aflatossine, le tossine del genere Fusarium, l’ocratossina A e il deossinivalenolo. Si tratta di composti tossici prodotti in natura da un certo tipo di funghi. Si trovano in particolare in cereali, mais, frutta secca e spezie e infettano le colture e gli alimenti che ne derivano, prima o dopo il raccolto.

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L’infezione è facilmente trasmissibile all’essere umano e agli animali che si cibano di mangime infetto. Gli effetti sulla salute sono nocivi, le micotossine infatti provocano disturbi gastrointestinali, come vomito, nausea, diarrea e crampi addominali, o disturbi renali. Inoltre, nei casi peggiori, possono causare tumori.

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Trattandosi di una contaminazione di origine fungina, ciò che incide maggiormente sulla proliferazione dei funghi responsabili è l’umidità e la temperatura. Pertanto, in vista del cambiamento climatico, di cui stiamo già ricevendo i primi assaggi, si prospetta un aumento notevole di questi funghi nocivi e delle infezioni alimentari che ne conseguono.

Sophia Melfi

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