Conto corrente, cambia tutto per i correntisti italiani. Depositare i soldi alla Posta o in banca resta una prassi acclarata: le modifiche attuali.
La gestione dei propri guadagni tiene banco nel dibattito sociopolitico e culturale. Situazione particolare, figlia della condizione post COVID-19, che rimette al centro determinate priorità: chi aveva qualcosa da parte, anche in banca, è riuscito a sbarcare il lunario nell’arco di settimane, mesi, difficili. Condizione che persiste da un anno e mezzo, quasi due, periodo in cui si è rivendicata l’importanza di ausili economici ma anche della possibilità di avere qualcosa da parte.
I conti correnti postali e bancari, in tal senso, giocano un ruolo chiave: tenere i soldi depositati sviluppa negli anni un determinato tasso d’interesse che funge anche da agevolazione ai contribuenti. Coloro che erano e sono soliti mettere i soldi in banca o alla Posta avevano degli incentivi.
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Conto corrente, la liquidità ferma ostacolo agli interessi: il motivo
Adesso, invece, le cose potrebbero cambiare: sopra un certo reddito, chi ha i soldi fermi sul conto corrente, senza fare particolari movimenti o operazioni, non matura interesse ma anzi accumula un tasso negativo di interesse che andrà a gravare sulle imposte.
Misura che è già adottata da una serie di banche e che presto riguarderà anche le Poste. Una stasi sul controcorrente non agevola né matura interesse, naturalmente il provvedimento è atto a coloro che hanno un’entrata superiore a 5 milioni di euro. Rispetto anche ai saldi giornalieri. La misura è in vigore dallo scorso 15 Settembre 2021 e cambierà l’approccio a Poste e istituti bancari. Evoluzione che resta da monitorare e funge da campanello d’allarme per i correntisti e contribuenti di domani. L’influenza negativa, a seconda dei movimenti e delle liquidità individuali, è riportata dal Sole24Ore.