Un argomento di grande interesse come il soddisfacimento delle esigenze nutrizionali della popolazione mondiale richiede la presenza di una filiera produttiva in grado di rispettare l’ambiente circostante. Questo proposito è, però, ostacolato soprattutto da un’evidente scarsità delle risorse naturali necessarie a realizzare prodotti di qualità e commestibili. Quindi, al fine di tutelare la natura affinché possa essere costantemente in grado di fornire i suoi frutti migliori, numerosi operatori si stanno specializzando nella trasformazione sostenibile dei prodotti alimentari, un processo che vede FRoSTA amica della natura grazie al suo lodevole impegno etico nei confronti di un pianeta da salvaguardare a tutti i costi.
Trasformazione sostenibile dei prodotti alimentari: le proposte per farlo nel modo giusto
Il primo modo per rifinire una trasformazione sostenibile dei prodotti alimentari a regola d’arte riguarda l’elaborazione del packaging. Gli imballaggi alimentari sono un’importante fonte di inquinamento che produce, ogni anno, più di 78.000.000 tonnellate di contenitori di plastica. Al fine di limitare i danni i tal senso, molte realtà commerciali si stanno impegnando nella realizzazione di alternative a base di legno e di carta. Essendo biodegradabili e facilmente riciclabili, questi materiali (che devono provenire da una foresta a gestione sostenibile) hanno un’incidenza positiva sull’ecosistema.
Altri produttori stanno, invece, elaborando dei packaging originali mediante la trasformazione di alghe, coltivazioni e, addirittura, pelle di pesce. Mentre, per gli imballaggi in metallo, sta prendendo sempre più piede l’impiego dell’alluminio proveniente da fonti sostenibili poiché il processo di riciclaggio richiede soltanto il 5% dell’energia necessaria per raffinare l’alluminio ex novo. Da questo punto di vista, FroSTA propone da tempo il primo packaging sostenibile a impatto zero e riciclabile nella carta. Realizzato con la cellulosa delle foreste certificate FSC e con inchiostri compostabili, questo imballaggio rispetta la natura e non altera il sapore dell’alimento contenuto al suo interno.
La riduzione degli sprechi alimentari e l’utilizzo di ingredienti sostenibili
Stando alle ultime analisi della FAO, ogni anno si sprecano la bellezza di 1.300.000.000 tonnellate di cibo. In poche parole, c’è una quantità esorbitante di rifiuti alimentari che emergono soprattutto a causa della fase di produzione e di trasformazione. Gli operatori coinvolti in questi iter possono migliorare la propria efficienza ottimizzando le attività previste e i relativi sistemi di gestione; in aggiunta a ciò, occorre formare adeguatamente il personale preposto per operazioni specifiche, altrimenti si corre il rischio di causare degli effetti controproducenti.
Per quanto riguarda la produzione concreta di determinati alimenti, esistono delle correlazioni piuttosto evidenti con alcune piaghe che danneggiano ormai da tempo immemore le numerose aree verdi sparse in ogni angolo del globo. Basti pensare alle coltivazioni di olio di palma, cacao e caffè, le quali vengono ripetutamente accusate di essere le fautrici del disboscamento, dello sfruttamento del lavoro minorile e della distruzione dell’habitat. A ciò, poi, si aggiungono i cosiddetti prodotti tipici di un territorio, ricavati il più delle volte attraverso tecniche e metodiche devastanti per qualsivoglia ecosistema locale. Perciò, occorre darsi una regolata in tal senso adottando delle linee guida contenute in alcuni programmi come la Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO), la Round Table on Responsible Soy (RTRS) e l’UTZ/Rainforest Alliance.
L’auspicabile miglioramento dell’efficienza energetica e idrica
Per una trasformazione sostenibile dei prodotti alimentari eccellente, occorre abbattere anche gli elevati consumi energetici e idrici che si registrano da diversi decenni. Sebbene ciò sia alquanto complicato – visto e considerato che sono la chiave di volta di numerose lavorazioni territoriali – si possono compiere dei passi in avanti in tal senso trovando delle alternative efficienti con un impatto ambientale minimo (come l’energia smart e le irrigazioni sostenibili).