L’arancia popola le nostre tavole in autunno e inverno: può diventare una risorsa anche in cucina. Come usarlo al meglio nelle ricette.
L’arancia diventa un must nelle stagioni autunnali e nel primo periodo invernale. Non solo per le sue proprietà nutritive, ma anche per una determinata conformazione naturale che riesce a farla essere gustosa e stuzzicante senza per forza diventare impegnativa. Può risolvere pomeriggi, sostituirsi alle bevande sotto sotto forma di succo e spremuta, diventare protagonista di numerosi aperitivi e perfino accompagnare piatti tipici senza inficiare sulla digeribilità e l’assimilazione diretta di questi ultimi.
Saper coltivare – in ogni senso possibile – l’arancia in ogni sfumatura diventa un valore aggiunto che solo i più attenti possono cogliere. Il succo è ricco di vitamina C, berlo favorisce il nostro organismo, ma il nutrimento deriva anche dalle bucce e dall’apporto che possono dare: il loro aroma, ad esempio, ben si sposa con i dolci o la cioccolata: è possibile anche trarne delle spezie.
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Arancia, dalla tavola al piatto: come sfruttare una risorsa naturale
Altrimenti, frullando il tutto, è possibile trarne un estratto per farcire i piatti. Specialmente con i primi o i contorni, una sorta di accompagnamento che rende omogeneo ogni tipo di pasta. Discorso diverso per i secondi, in cui a fare da padrone dev’essere l’aroma. Il profumo d’arancia inebria e caratterizza il tipo di portata per agevolarne il gusto e la resa in fase d’impiattamento.
Nei contorni, invece, funge proprio da protagonista assoluto: uno spicchio d’arancio nell’insalata aiuta non solo in termini di consumo ma anche sul piano di arricchimento per via della sua consistenza e della sua dolcezza. L’arancia crea il giusto mix di sapori adatto a ogni occasione: basta saper collocare l’agrume nella maniera migliore, senza mortificarne le caratteristiche primarie. Esaltarne le peculiarità è l’unica strada percorribile, in natura e nel piatto, per aprire le porte a nuove frontiere del sapore.