Il canone Rai si estenderà anche ad altri dispositivi elettronici, per gli italiani è davvero una brutta notizia. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Si continua a parlare del Canone Rai, al centro della questione (oltre alla televisione) anche tablet e smartphone, per gli italiani non è di certo una buona notizia. Il canone è un’imposta, ovvero un contributo coattivo (forzato) che viene prelevato dai contribuenti mediante dei pagamenti apposto imposti. Serve sostanzialmente a finanziare i servizi pubblici generali limitando la liquidità monetaria. Questa imposta interessa i dispositivi elettronici come le televisioni, l’idea ipotizzata da Carlo Fuortes è quella di estenderlo anche a tablet e smartphone. Attualmente il canone si paga tramite la bolletta della corrente.
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Sul Canone Rai gli italiani si sono espressi spesso e volentieri in maniera negativa, Carlo Fuortes, amministratore delegato Rai, ha ipotizzato un estensione dello stesso anche a tablet e smartphone.
L’idea dell’amministratore delegato Carlo Fuortes nasce dal fatto che i tablet e gli smartphone sono dei dispositivi capaci di riprodurre (gratuitamente, quindi senza canone) i canali Rai, essendo in grado di recepire il segnale. L’dea sembra alquanto assurda. Milioni di italiani non hanno visto di buon occhio questa ipotesi discussa a destra e a manca anche dai politici.
Fourtes ha dichiarato in un’intervista ai colleghi di Repubblica :”Non si tratta di una tassa sul telefonino. Ho fatto un ragionamento semplice: in base a una legge del 1938, in Italia il canone è legato al possesso di un’apparecchiatura radiotelevisiva, mentre in tutti gli altri Paesi si paga in base alla possibilità di vedere le trasmissioni. E siccome oggi tutti i device possono accedere ai programmi Rai attraverso Raiplay, sarebbe bene che anche noi ci adeguassimo“.
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Il primo sonoro no arriva dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che senza troppi peli sulla lingua ha risposto a tono all’amministratore delegato: “Irricevibile la proposta dell’ad della tv di Stato nominato da Draghi, Carlo Fuortes, di far pagare anche i cittadini che utilizzano device diversi dalla tv per vedere la programmazione del servizio pubblico. Di fatto, sarebbe un aumento mascherato del canone Rai che andrebbe a pesare su ogni singolo italiano che possiede uno smartphone”.
La Meloni ricorda anche che: “Oggi il canone inserito nella bolletta elettrica -ricorda la leader di Fdi- è dovuto una sola volta per nucleo famigliare e non per apparecchio posseduto. Fdi contrasterà questa proposta in tutte le sedi perché è inaccettabile, soprattutto in questo momento di crisi economica, mettere ancora le mani nelle tasche degli italiani”.
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Dal canto suo Fuortes sembra intenzionato a dare seguito alla sua idea, come andrà a finire? Lo scopriremo prossimamente.