Il latte: un ingrediente nutriente, alla base di molte diete. Lo assumiamo al mattino ma anche tramite molti alimenti. Quando però è meglio non assumerlo?
Il latte è uno degli ingredienti primari, i cosiddetti alimenti di prima necessità: lo assumiamo al mattino, caldo, o freddo, magari nel caffè, ma anche tramite molti alimenti. C’è questa materia anche in quegli alimenti insospettabili; buon per noi, nulla da rimettere. Gli unici due limiti, se vogliamo dire così, sono il ridotto contenuto di ferro e il basso contenuto calorico, particolarmente vero per il latte vaccino.
Per il resto, ha proteine ad alto contenuto biologico, vitamine e minerali specifici. Vediamo approfonditamente queste sue proprietà e anche quei casi in cui è meglio, paradossalmente, non consumarlo.
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Il latte, le proprietà nutritive e i casi in cui è meglio non assumerlo
Riprendiamo il discorso: il latte è un alimento completo, un alimento di base. Quali sono le proprietà nutritive? Proteine, come detto prima, ma anche acidi grassi. Inoltre, consumando latte, avremmo una maggior capacità di assumere zinco e calcio. Le vitamine si sprecano: la preziosissima vitamina c, anti-ossidante, la vitamina A e la vitamina E.
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Inoltre, questo abbonda anche di minerali selenio, zinco, calcio, magnesio, e fosforo che aiutano un buon funzionamento dell’organismo. Sulla rivista “Humanitas” sono stati pubblicati risultati interessanti ed inaspettati: con alcuni antibiotici, il latte è meglio non combinarlo. Questi antibiotici sono in particolar modo: ciprofloxacina e tetracicline.
Ovviamente questa sia vista come regola più generale: nel momento in cui si inizia una cura antibiotica, chiediamo sempre al nostro medico di chiarirci come la nostra alimentazione debba essere modificata e quali alimenti sarebbe meglio non assumere.
Serena Garofalo