Come scegliere il miele migliore del supermercato? Un test svela come distinguere i più pregiati da quelli allungati con lo zucchero.
Spesso, quando si parla di alimenti evergreen come il miele, le frodi sono all’ordine del giorno. Si pensa di acquistare un prodotto di qualità e di origine controllata, quando invece il rischio di incorrere in un cibo di scarsa fattura è alto. Nel caso del miele, ultimamente si sono registrati numerosi casi di zuccheri aggiunti, di freschezza non garantita o etichette mal registrate. Un nuovo test francese fa luce sulla situazione.
Come scegliere il miele migliore da acquistare e distinguere i prodotti di scarsa qualità
Un nuovo test francese ha deciso di prendere a campione 40 marchi di miele per verificarne la qualità. Spesso infatti alcuni prodotti mostrano traccia di zuccheri aggiunti o possiedono un’etichetta informativa completamente errata su origine geografica e botanica del miele. Inoltre, in molti casi, il miele in vendita non soddisfa i requisiti di freschezza necessari. Molti dei campioni presi in esame, riguardano anche il mercato italiano e si differenziano per: origini geografiche (Francia, Italia, Unione Europea, America Latina), origini botaniche (miele d’acacia, castagno, mille fiori, Manuka) e canali di distribuzione (supermercati, siti web, negozi specializzati).
I 3 aspetti importanti presi in considerazione durante l’indagine sono:
- conformità dell’origine geografica e botanica;
- presenza di sciroppo di zucchero;
- freschezza
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Perché si aggiunge lo sciroppo di zucchero nel miele? I risultati peggiori
Una delle frodi più comuni che riguardano il mercato del miele consiste nell’aggiungere al prodotto dello sciroppo di zucchero. Ciò avviene principalmente per due motivi:
- lo sciroppo viene incorporato nel miele per aumentarne il volume a basso costo;
- spesso lo zucchero si utilizza per nutrire le api che, nel momento della produzione di miele, ne rilasciano una minima parte anche all’interno del prodotto.
Va specificato che quest’ultima pratica non è vietata, tuttavia la produzione di miele non richiede alcun utilizzo di sostanze come zuccheri o edulcoranti. Sette prodotti del test infatti mostrano tracce di zuccheri aggiunti, in particolare quelli provenienti dalla Cina. Inoltre anche nel miele di Manuka della Nuova Zelanda e dell’Australia si riscontrano tracce di sciroppo di zucchero. Ecco le marche che presentano questa difformità:
• Euromiel (millefiori)
• Semplicemente buono e cremoso di Aldi (millefiori)
• Le rucher de l’ours (castagna)
• L’Albeille dilligente (castagna)
• Miele Besacier (acacia)
• Apiario dei 3 castelli (acacia)
• Berringa Australian (Manuka).
Mieli con origine falsa, quali sono
Tre dei mieli presi in esame presentano un’origine botanica e geografica falsa. Però, come specificato dal test, su nove vasetti è stato impossibile definire una conformità o difformità geografica in quanto le indicazioni erano poco precise. Alcune di esse riportavano soltanto la dicitura “UE o NON UE”, un’indicazione del tutto insufficiente ai fini di localizzare l’esatta provenienza del miele. Una legge varata nel 2020 tuttavia rendeva questa vaghezza illegale, obbligando i produttori a specificare la provenienza del prodotto. Ecco le marche che non specificano la provenienza geografica:
• Carrefour classico cremoso (millefiori)
• La vie claire (acacia)
• Rucher des 3 chateaux (acacia)
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Le marche che non rispettano i requisiti di freschezza
Otto vasetti dei 40 analizzati, non rispettano i requisiti di freschezza necessari al commercio. Infatti i livelli minimi di attività enzimatica sono fondamentali per garantire il buono stato di conservazione del prodotto in tutte le sue proprietà. Vediamo le marche che non rispettano questi principi:
• Miele Besacier (acacia)
• Berringa Australian (Manuka)
• Semplicemente buono e cremoso Aldi (millefiori)
• Carrefour classico e cremoso (millefiori)
• Euromiel (millefiori)
• Happy Belly (Manuka)
• NutriMiel (Manuka)
• Comptoirs et Compagnies (Manuka)
I risultati migliori sono italiani
Fortunatamente di tutti i campioni analizzati, 28 sono risultati assolutamente conformi alle norme previste per il commercio di miele. Tra i risultati migliori figurano per la maggior parte brand italiani. Vediamone alcuni:
• Mielbio Rigoni d’Asiago
• Miele di castagno di origine naturale
• Maribel Lidl, miele di millefiori
I restanti provengono per la maggior parte da Francia e dall’America Latina.
Sophia Melfi