Halloween, ahinoi, non è soltanto una festa che porta allegria, gioia e “paura divertente”: nelle ultime ore arriva il sequestro da tre milioni di euro.
Le feste dovrebbero essere condotte e abbracciate per quelle che sono: momenti di puro divertimento, soprattutto per i più piccoli. Per non parlare delle feste in cui la maschera regna sovrana. Ne abbiamo tante in Italia, di diverse tradizioni e culture. Alcune più accettate, per ovvio credo religioso, altre meno. Ma, fortunatamente, si sono comunque intrufolate nel nostro calendario. Così che i bambini e le bambine possano divertirsi a dovere.
E una di questa, poco festeggiata negli ultimi due anni per via della pandemia da Covid-19, è sicuramente quella di Halloween. Un divertimento che “spaventa” ma non fa di certo paura. Sono tante le maschere che vengono proposte ogni anno. Tante, paurose, brutte e cattive. Termini che devono essere sempre contestualizzati al personaggio che si rappresenta. Perché nel travestimento si sa: di brutto o cattivo non c’è nulla. Mentre esiste una vera e propria quantità di creatività.
Purtroppo, però, dietro il tanto atteso travestimento, non c’è solo il gioco, la creatività, la trasformazione o il dolcetto di turno. C’è anche il trucchetto, se così possiamo definirlo. Un trucchetto nefasto, che mette al centro dell’indagine la salvaguardia dei cittadini. Stiamo parlando di un sequestro che avrebbe fatturato ben 3 milioni di euro. Di cosa parliamo? Di qualcosa che avrebbe coinvolto proprio i bambini e le bambine.
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Il maxi-sequestro di Halloween: portati via 1,5 milioni di giocattoli
Purtroppo, ci dobbiamo ripetere. Halloween, proprio perché “festa grande”, non porta con sé solo il divertimento dei più piccini. Ma anche degli atti criminali messi a punto proprio sui giocattoli che dovrebbero andare nelle mani, e in questo caso sul volto, dei bambini stessi.
È di poche ore fa la notizia che il Comando provinciale di Roma della Guardia di Finanza ha sequestrato ben 1,5 milioni di giocattoli contenuti, in massa, all’interno di due capannoni nella zona del Prenestino. La merce sequestrata, che sarebbe dovuta finire nei negozi di giochi e nelle cartolerie, avrebbe fruttato una cifra pari a 3 milioni di euro. Un ottimo e coordinato intervento dei finanzieri ha fatto sì che questo grosso e illecito spostamento venisse bloccato in tempo.
Si tratta di società riconducibili a cittadini di nazionalità cinese che operano nell’ambito dell’import ed export. I giocattoli erano privi di ogni sistema di sicurezza funzionale alla salvaguardia della salute di tutti coloro che avrebbero indossato maschere, portato tra le mani prodotti e altro ancora.
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Un maxi-sequestro che ha visto aprirsi anche un’altra parentesi sull’accaduto. In uno dei due capannoni è stato trovato un commesso senza regolare contratto di lavoro. Il “famoso” lavoratore in nero. I rappresentanti legali delle società interessate sono stati altresì denunciati all’Autorità Giudiziaria di Roma per il seguente reato: frode in commercio. Ma non solo: uno di loro dovrà rispondere di omissione della comunicazione obbligatoria di avvio del rapporto di lavoro con il dipendente in questione, che alla fine, tanto dipendente, non era. Ma sfruttato, ahinoi, a tutti gli effetti.