Ritorna uno strumento importante nella mattinata odierna: l’Ecobonus auto 2021. Utile sapere cos’è e come utilizzarlo in tutti i suoi aspetti.
Oltre che un momento di crisi, stiamo attraversando anche un momento di cambiamento. Che poi: su questo punto c’è da chiarire un grande dilemma, che negli anni è diventato anche un grosso tabù. La parola crisi non deve essere per forza di cose accostata a un altro termine come quello di recessione. Da una crisi, scaturita anche in modo del tutto naturale, si può uscire con diversi punti di forza, se non di cambiamento, verso il progresso.
Per questo motivo, oggigiorno molti settori mettono una “marcia in più” e cambiano passo, se non addirittura direzione. Uno di questi è il settore automobilistico. Ma non parliamo di mercato, bensì di ambiente, sostenibilità e aiuti. Tutti termini che si racchiudono, almeno in parte, sotto la parola Ecobonus. E cioè quello che abbraccia il settore automobilistico nel corso di questo 2021.
Era già venuto a galla nei mesi precedenti, voluto fortemente dal Mise (Ministero dello Sviluppo Economico). Ora è tornato in auge. Ma racchiude diversi fattori, utili da conoscere in tutti i loro aspetti. Soprattutto quelli economici che interessano il cittadino.
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Il ritorno dell’Ecobonus auto 2021: come e perché farne richiesta
Dalle 10.00 di questa mattina, ossia quella del 27 ottobre 2021, si potrà tornare a fare richiesta per gli incentivi contenuti nella piattaforma Ecobonus del Mise riguardanti l’acquisto di veicoli a basse emissioni, come previsto dalla Legge di Bilancio del 2019. Come detto in precedenza, si tratta di una manovra che non guarda al mercato automobilistico, ma ha una finalità del tutto ambientale, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento urbano ed extraurbano.
Le ripartizioni, in denaro, sono fondamentalmente quattro. 65 milioni di euro per acquistare i veicoli con emissioni comprese tra 0 e 60 g/km CO2. In questo caso la differenza è ripartita in due fasce: 0-20 e 21-60, con la variante del veicolo da rottamare. Nel particolare: per i veicoli elettrici con emissioni 0-20 è riconosciuto un contributo fino a 6.000 euro con rottamazione e 4.000 senza rottamazione. Mentre per i veicoli ibridi, con emissioni 21-60, è riconosciuto un contributo fino a quota 2.500 euro, sempre con rottamazione. Senza, invece, la cifra si assesta sui 1.500 euro.
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Altri 20 milioni (parliamo sempre di cifra totale da gestire ed elargire) per l’acquisto di veicoli commerciali e speciali. In questo caso, 15 milioni esclusivamente per quelli elettrici. Il contributo che si propone è di 8.000 euro e si differenzia in base alla Massa Totale a Terra la cosiddetta MTT e all’alimentazione.
E ancora: 10 milioni per acquistare i veicoli con emissioni tra 61-135 g/km CO2. In questo caso, però, solo con rottamazione. Prerogativa imprescindibile per ottenere un contributo pari a 1.500 euro.
Infine, 5 milioni per l’acquisto di veicoli di categoria M1 usati. Questo incentivo riguarda i veicoli di classe Euro non inferiore alla sesta e a emissioni non superiori a 160 g/km CO2, con contributo pari e non oltre ai 2.000 euro. Calcolato sempre in relazione alla fascia delle stesse emissioni. Anche qui: per usufruire dell’incentivo è necessaria la rottamazione, che in questo caso comprende tutte quelle autovetture immatricolate prima del gennaio 2011 o che abbiano raggiunto i dieci anni nel periodo in cui viene richiesto il bonus.