Arrivano le strisce pedonali in 3D: funzionali alla salvaguardia del pedone. Un’innovazione che porta beneficio, ma anche tanta curiosità. Scopriamolo assieme.
In questa epoca di confusione può sembra che tutto sia fermo. Ma è solo un’impressione. Alcune cose si muovono, e anche in fretta. Per apportare un chiaro e definitivo cambiamento. Se da una parte è vero il detto che recita Non si può avere tutto e subito, dall’altra parte, in specifici campi, il passo in avanti è stato fatto. Anzi, più che fatto potremmo dire presentato.
Come un progetto davvero rivoluzionario, anche se non così nuovo. E fra poco scopriremo il perché. Di cosa si tratta? Delle strisce pedonali in formato 3D. Tranquilli, non è fantascienza, ma pura realtà. Un progetto che non è solo rivoluzionario, ma anche innovativo, se non protettivo.
A giovare di tale programma è il pedone, che poi, in qualunque momento della giornata, può rappresentare tutti noi. Oggigiorno ci sono ancora troppi incidenti stradali, ove le persone perdono la vita in un attimo. Tutto questo non è più ammissibile. E la mobilitazione, questa volta, è stata veramente massiccia. Non ci resta che entrare nel vivo del progetto per capire cosa comprende e dov’è stato messo in atto.
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Ogni tanto bisogna andare a pescare dei progetti oltre nazione. Com’è giusto che sia. Ossia, avere un occhio vigile su ciò che accade anche al di fuori dell’Italia. Soprattutto se un progetto è valido e di grande portata. Così arriviamo nella città di Grabrik, in Croazia. Grazie a un concorso artistico, denominato KAkvart, si è riusciti ad abbellire e rinnovare le strade di questa piccola città.
Come? Mettendo a punto delle strisce pedonali tridimensionali. Si tratta di una vera e propria illusione ottica, funzionale alla salvaguardia del pedone o di un ciclista che si accinge ad attraversa la strada. Ma non solo per loro. L’automobilista che sopraggiunge con l’autovettura, inconsciamente, è invogliato a rallentare proprio per la questione dell‘illusione ottica.
L’opera è stata realizzata grazie a una tecnica, che ingloba la tecnologia stessa, chiamata a plastica fredda, nel senso che consente di mantenere per un lungo tempo i colori originali dell’opera stessa, senza che il ripetuto passaggio delle machine possa influire in modo negativo sull’esito previsto. Come detto poc’anzi, sono stati utilizzati dei colori. Tre in tutto: nero, bianco e grigio.
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Insomma, un progetto davvero interessante. Il quale non poteva che essere collocato, come punto di aggancio alla cittadinanza attiva, appena fuori un istituto scolastico, ove dal quale tutti i giorni entrano ed escono tantissimi bambini e bambini. Infine, come sopracitato, se ancora una volta si evince da tutto ciò un progetto innovativo e davvero rivoluzionario, non è la prima volta che si assiste a qualcosa del genere. In Italia, ad esempio, la prima città che aveva adottato un sistema simile era stata Trieste. Mentre in Islanda, sono tantissime le città che hanno delle strisce pedonali in 3D lungo le strade della nazione stessa.