In che maniera la mente dà vita alle sensazioni di spavento? Alcuni ricercatori lo scoprono analizzando il comportamento di certe cavie da laboratorio.
Le cavie da laboratorio fungono da soggetto per portare a segno quella che è una scoperta di grande rilievo. Alcuni scienziati britannici sono infatti riusciti ad individuare i recettori che attivano la sensazione di paura, trasmettendo tale sensazione a tutto il corpo.
Questo è successo in laboratorio, con i ricercatori del Sainsbury Wwllcome Centre che hanno posto sotto osservazione dei topi. I risultati delle loro analisi hanno trovato pubblicazione sulla rivista specializzata di settore “Neuron”.
I risvolti importanti per quanto riguarda l’uomo ci sono: dalle cavie da laboratorio alla nostra specie il passo è breve per poter adattare quanto messo in rilievo ai nostri scopi. Infatti sarà possibile trarre delle conclusioni importanti per quanto riguarda disturbi della mente umana.
Cavie da laboratorio, cosa è stato scoperto
Nelle cavie da laboratorio oggetto di studio è finito sotto alla lente del microscopio il nucleo genicolato laterale ventrale, una area neurale della mente dei topi che elabora le informazioni raccolte con la vista e che agisce in sincronia con la corteccia visiva primaria, dove queste informazioni approdano.
Gli scienziati ritengono che il compito del nucleo genicolato laterale ventrale sia quello di concepire le immagini visive facendo da filtro, ponendo una attenzione primaria alle situazioni ritenute di pericolo. Difatti attivando o meno questa area del cervello, la capacità di fuga dei roditori davanti ad una potenziale minaccia risultava più o meno presente.
Nell’uomo ci sono dei meccanismi che tengono la paura e lo spavento sotto controllo. Altrimenti ogni reazione improvvisa verrebbe percepita dalla nostra mente come un pericolo. Ma se sappiamo di essere sottoposti ad una determinata situazione in certe condizioni, tendiamo a non dare adito al timore ed a reazioni improvvise.
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Perché è importante questa analisi
Ad esempio, i botti improvvisi nel cuore della notte non ci spaventano più del dovuto quando sappiamo di essere a Capodanno od in un periodo di festa. Non è così invece qualora ci trovassimo in una zona di guerra, per fare un esempio.
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Ma non si sa come la regolamentazione di questi comportamenti abbia luogo. Per cui è importante cercare di conoscere come le emozioni sorgono e vengono modulate. In questo modo potrebbe essere più semplice gestire anche determinate condizioni ed anche malattie della mente.