Carne di pollo: buonissima, certo, ma…scommettiamo che non ne sai quasi nulla? Ecco qualche verità sul pollo che non conoscevi
Ne consumiamo davvero una gran quantità, circa venti chili a testa all’anno: sarà perché è una pietanza economica, versatile ( quante ricette conoscete a base di pollo? In quanti modi un pollo può essere cotto e condito?) e buona, saporita.
D’altra parte è un alimento caro al genere umano da molti secoli or sono: è dal 2000 a.c che, da quando in India avevano iniziato ad addomesticarlo, che ci siamo accorti della sua validità come alimento. Ma fa davvero così bene? Quali valori nutrizionali ha? Probabilmente questo non lo sappiamo.
Prima di iniziare, chiariamo prima come bisogna leggere l’etichetta: i polli biologici vivono liberi, non in gabbie, e possono mangiare cibo biologico. I polli allevati all’aperto sono stati allevati in capannoni con uno spazio esterno. Quelli allevati a terra sono cresciuti in capannoni senza spazio esterno. Infine, i polli allevati in gabbia, stipati in gabbie con luce e ventilazione artificiali.
Per quanto riguarda i valori nutrizionali, il pollo ha le stesse proteine del manzo e del maiale senza averne calorie e grassi. Si stima che 100 grammi di petto contengono circa 20/22 grammi di proteine. Ovviamente, questi valori riferiti al petto di pollo, sono leggermente alterati se ci si riferisce alle altre parti: la coscia, ad esempio, è sicuramente più grassa.
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Inoltre, il petto di pollo ha il dieci percento del magnesio di cui abbiamo bisogno e contiene l’amminoacido essenziale per la sintetizzazione della serotonina, l’ormone della felicità e del benessere.
Ultimamente, è stato questionato che il pollo sia migliore per il colesterolo rispetto alle altre carni. Un piccolo studio di recente pubblicazione ha dimostrato che tutte le carni hanno lo stesso impatto sul livello di colesterolo a parità di grassi saturi. Per cercare di consumarlo al meglio, si consiglia di togliergli la pelle e di mangiarlo al forno e non fritto.
Inoltre, la parte più magra è il petto mentre quella più grassa è la pelle: alcuni chef consigliano di tenerla durante la cottura ma di rimuoverla e non ingerirla. Inoltre, è fondamentale cuocerlo a dovere, in quanto sul pollo crudo prolificano batteri nocivi anche per l’uomo. L’unico metodo per rimuovere i batteri, infatti, è la cottura: lavarlo non serve e anzi, serve solo a spargere i batteri in giro per la cucina.
Serena Garofalo