Molte persone preferiscono valorizzare il bene dei “quattro zampe” piuttosto che dei cosiddetti, parenti “serpenti”. Da quì ne deriva la scelta di associare loro l’eredità patrimoniale: ecco come!
Non è sempre facile gestire le emozioni e creare quel connubio di intesa e solidarietà con le persone, con le quali viviamo. La diversità attitudinale comporta spesso dolorose separazioni tra le persone. Le classiche incomprensioni o pensieri avversi portano fin troppo spesso a rotture insanabili.
Tali situazioni si riscontrano molto spesso tra parenti o amici in generale. Da quì la decisione di riporre la totale fiducia negli animali domestici, per chi ne ha in casa o altrove ma di sua proprietà. I nostri cosiddetti amici a “quattro zampe” non hanno prezzo e non chiedono altro che il bene e le carezze del proprio padrone.
Cani e gatti su tutti lasciano quasi sempre un segno di fiducia inossidabile nel cuore del proprio padrone. Un “sintomo” così forte e ricorrente che qualcheduno decide spesso di esporsi ed affidarne l’eredità patrimoniale in prossimità della morte
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Lasciare la “fortuna” al nostro animale domestico? Ecco la soluzione!
Tante persone che nel corso della propria vita sono rimaste sole per aver mietuto litigi o rotture con amici e parenti stretti tendono a riporre le speranze di bene o fiducia nell’unico essere umano in grado di assicurare la più appagante felicità, senza raggiri o tradimenti. Si tratta del fido domestico a quattro zampe.
Da quì nasce spesso la decisione di affidare loro la propria “fortuna” in termini di eredità patrimoniale, poco prima di esalare l’ultimo respiro. Tuttavia la strada non sembra così facilmente praticabile, eccetto se ci si affida a quell’esperto, capace di toccare le “corde giuste” ed assicurare al padrone che il proprio cane abbia un futuro dignitoso e scevro di sofferenze.
Secondo la teoria di un avvocato, il fido domestico è considerato una proprietà in se per se. Per favorire il passaggio di eredità e permettere che il proprio cane diventi possessore del patrimonio medesimo è necessario comporre un testamento, nel quale vi è riportata la somma in denaro da affidare per le cure del proprio animale.
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In questo modo entrerebbero in gioco due figure che gioverebbero a vantaggio del fido a quattro zampe, ovvero il custode e il fiduciario. Quest’ultimo avrà come compito quello di gestire le somme a disposizione, affidandole al primo che a sua volta esegue l’acquisto dei beni necessari, presso i punti vendita, con l’obiettivo di tenere l’animale in buone condizioni di salute.
Amate così tanto alla follia il vostro animale? Cosa aspettate ad affidare le “chiavi” della gestione ad un esperto avvocato del mestiere che non vi farà rimpiangere di averlo lasciato solo!?