Quali sono le migliori bevande vegetali in commercio? E le peggiori? Scopriamolo con una classifica che confronta tutti i risultati.
Una rivista francese, Bon a Savoir, ha analizzato 16 bevande vegetali stilando una classifica delle migliori e peggiori. Solo 4 di queste hanno ottenuto un punteggio discreto, mentre tutti gli altri prodotti contengono molti zuccheri e pochissime proteine, a livelli imparagonabili al latte vaccino. Tutti i dettagli.
Bon a Savoir, una rivista francese ha stilato la classifica delle migliori bevande vegetali in commercio. Per fare questo, ha portato in laboratorio 16 campioni di cui soltanto 4 sono risultati accettabili. Molti prodotti contenevano infatti un alto livello di zuccheri e pochissime proteine, non paragonabili al latte vaccino. Inoltre, alcuni possedevano alte quantità di nichel e clorati. Di tutti i test presi in esame, solo 3 si vendono anche nei supermercati italiani. Ma come si giustifica la presenza di clorati all’interno delle bevande vegetali? Spesso, i sali clorati derivano da disinfettanti e acqua clorata che contaminano i prodotti rendendoli dannosi.
Infatti, specie per chi soffre di patologie tiroidee, rappresenta un vero problema in quanto i sali clorati impediscono il corretto assorbimento di iodio da parte dell’organismo nella tiroide.
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La classifica stilata da Bon a Savoir mette a confronto 16 marchi noti di bevande vegetali analizzando i livelli di: proteine, fibre, zuccheri, nichel e clorati. In gran parte dei risultati ottenuti, risultano esserci grandi quantità di zuccheri e clorati, dannosi per la salute. Il podio lo conquista latte di soia Milbona (marchio Lidl) per l’assenza di nichel e clorati e, soprattutto, per il contenuto di proteine: circa 8,5% ogni 250 ml, più o meno lo stello livello che c’è nel latte vaccino. Mentre Alpro, con il suo latte di mandorla, non ha soddisfatto le aspettative.
Si tratta di uno dei brand di bevande vegetali più venduti e conosciuti in Italia. All’interno dei prodotti Alpro, Bon a Savoir ha rilevato la presenza, seppur minima, di nichel e clorati, dannosi per la ghiandola tiroidea. Bocciato a pieno il latte d’avena bio Milbona (Lidl), con solo lo 0,6% di proteine per 250 ml. Scartata anche la bevanda di riso Alnatura per un eccessivo contenuto di zuccheri. Un altro aspetto da considerare è infatti il contenuto di zuccheri che varia da una bevanda vegetale all’altra.
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Il livello di zuccheri varia da prodotto a prodotto. Nel caso delle bevande vegetali, quelle a ridotto contenuto di zuccheri comprendono prevalentemente latte di mandorla. Mentre in altri casi, come le bevande di farina d’avena o di riso sono più soggette al rilascio di zuccheri. Questo perché, nella produzione industriale, questi prodotti vengono fermentati in riso e avena e in questo processo l’amido si trasforma in zucchero, glucosio e maltosio. Lo zucchero libero aumenta i livelli di zucchero nel sangue, risultando dannoso e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, patologie legate al peso, carie e diabete. Mentre le bevande a base di soia, per quanto contengano ottimi livelli di proteine e zuccheri, hanno un alto contenuto di nichel.
Sophia Melfi