Uva, i vinaccioli sono un valore aggiunto. I semi dell’uva presentano molte proprietà nutritive utili all’organismo: cosa consigliano gli esperti.
Tempo di vendemmia, non solo in relazione alla produzione vinicola, ma anche in ambito naturale e alimentare spremere l’uva diventa fondamentale perchè offre – oltre alle soluzioni alcoliche – una quantità di succhi importanti per l’organismo. Il succo d’uva, infatti, ha molteplici proprietà nutritive. Una semplice bevanda come opportunità di depurazione e benessere.
C’è chi, però, preferisce assimilare l’uva nella maniera tradizionale: a chicchi. Direttamente dalla natura, per attingere a quella serie di proprietà che si guadagnano quando la materia prima non è lavorata. Le varianti sono ugualmente attendibili, ma i puristi preferiscono la consueta prassi secondo cui un acino d’uva migliora la giornata.
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Resiste la disquisizione sui semi: mangiarli oppure no. Dilemma che attanaglia da tempo ogni consumatore cercando risposte adeguate che riducano i rischi e soddisfino le curiosità. Sempre di esigenze si tratta, perchè ridurre l’uva a un semplice peccato di gola è miope e poco logico. In un mondo in cui imperano gli OGM, l’uva resta uno degli ultimi baluardi di coltivazione naturale. Motivo per cui, fra le altre cose, i semi dell’uva sono ricchi di flavonoidi che rendono la pelle più liscia e i capelli più sani. In generale il nostro fisico guadagna in benessere, con un aspetto più sano. Pronto ad affrontare i cambi di stagione.
Alcune sostanze presenti nei vinaccioli, così – nello specifico – vengono chiamati i semi dell’uva, favoriscono la circolazione nelle gambe evitandone il gonfiore e l’affaticamento spesso legato anche a patologie cardiovascolari o, nella più semplice delle ipotesi, a ritenzione idrica. Il consiglio degli esperti è, dunque, non buttare i vinaccioli: ingerirli senza paura per una vita più sana con gusto.