Parassiti del legno: con alcuni rischia anche l’uomo. Quindi molto belli i mobili vintage, per carità, ma potremmo trovarci ospiti poco graditi.
Anche se ultimamente vanno di moda gli arredamenti super i-tech, minimalisti all’eccesso, qualcuno che ami i mobili antichi c’è sempre. Quello dei mobili d’epoca è una vera e propria collezione: si organizzano mercati, fiere, negozi. E’ innegabile, infatti, che abbiano un certo fascino: poi possono piacere o meno ma quella nota storica che emanano arriva sicuramente.
Per chi in passato abbia avuto, o ha ancora adesso, questo tipo di mobili in casa, saprà per certo che sono fatti di legno. Ed è a causa di questo materiale che spesso attirano dei piccoletti che diventano in breve la rovina dei mobili: i tarli. Questi insetti si nutrono principalmente del legno ma sono innocui per l’uomo. Il vero punto è che la presenza di tarli potrebbe attirare un altro tipo di ospite, molto meno innocuo.
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Si chiamano Sclerodermus domesticus e sono simili alle formiche con le quali potremmo confonderle se non fosse per il colore marroncino e la coda a punta. Loro, nello specifico, non si nutrono del legno ma delle larve dei tarli. Si insinuano nei mobili attraverso i tunnel scavati dai tarli e qui trovano appunto le larve di questi insetti, di cui si nutrono.
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La loro puntura può essere dolorosa anche per l’uomo. E’ solitamente la femmina di Sclerodermus domesticus a pungere e provoca eruzioni cutanee pruriginose, che si gonfiano nel giro di qualche ora. Il maschio, nella specie è più raro, non ha pungiglione ma può volare.
I sintomi possono anche aggravarsi e trasformarsi in emicranie, febbre, senso di nausea, gravi dermatiti. Gli effetti possono durare anche settimane. Inoltre, questo insettino non muore una volta inflitta la puntura come le api, quindi pungerà con molta più facilità.
L’unica strada da percorrere è quindi, se scegliete i mobili in legno, la loro pulizia.
Serena Garofalo